Prosciolto un dirigente dei Beni Culturali di Agrigento. Era accusato di stalking a sfondo sessuale nei confronti di una dipendente. E il pregiudicato ex avvocato Giuseppe Arnone, come Robert Mitchum, non ne sbaglia una

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Il Tribunale penale di Agrigento, in composizione monocratica, dott. Manfredi Coffari, ha emesso sentenza di non luogo a procedere per difetto di valida querela nei confronti dell’architetto Vincenzo Caruso, difeso dagli Avv.ti Vincenzo Caponnetto e Walter Tesauro, in ordine al processo per stalking a sfondo sessuale con riguardo ai fatti di cui al periodo tra il 2009 il 2014, mentre ha assolto lo stesso architetto Caruso in ordine agli episodi di cui alla querela presenta nel  2017, ai sensi dell’articolo 530 secondo comma codice di procedura penale perché il fatto non sussiste. Il giudice si è riservato il termine di 90 giorni per il deposito della motivazione.

Caruso era accusato di stalking a sfondo sessuale nei confronti di una sua dipendente presso la biblioteca Pirandello della quale Caruso era il Direttore. La donna, Filomena Lauricella posata e con figli, aveva denunciato di essere stata molestata con sms, telefonate e altri atteggiamenti dal contenuto inequivocabilmente provocatorio e a sfondo sessuale. Al rifiuto della donna, secondo l’ipotesi accusatoria, sarebbero seguiti atti ritorsivi nell’ambiente di lavoro.

Il caldo c’è e si fa sentire e sembrerebbe che l’ex avvocato Giuseppe Arnone, pluripregiudicato, non lo regga particolarmente. In questi dieci anni ha vituperato letteralmente l’architetto Caruso; innumerevoli video e persino una parte di libro un alcune pagine di giornale. Offese, offese, offese e certezza matematica della sua condanna (come quella ad un ex sindaco di Agrigento).

E siccome Arnone è ormai famosissimo per “prevedere” sentenze di condanna che poi si trasformano in…assoluzioni, anche in questo caso il pluripregiudicato ha confermato che il mago Otelma gli fa un baffo. Insomma una sorta di Robert Mitchum che non ne sbaglia una.

Raccapricciante cosa scrive l’avvocatessa Daniela Principato in un comunicato stampa diffuso ieri subito dopo la sentenza. Il tutto, ovviamente, dettato dall’ex avvocato che non perde mai i processi. Li vince tutti, anche quelli persi. Ma tant’è.

Ecco in un rigo cosa scrive(vono): “In sostanza cambia poco o nulla, perché adesso promuoveremo la causa civile – utilizzando le testimonianze raccolte nel processo penale…”

Da una condanna certa ad una assoluzione certissima, cambia poco o nulla!!!

Sti cazzi direbbero a Trastevere!!!

 

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