“Mettere un padanista in giunta siciliana è come far entrare un rigorista olandese nella squadra di governo nazionale. Non lo faccia Presidente, ha già una coalizione parecchio brutta, palesemente inadatta a governare una grande e gloriosa Regione come la nostra. Una Regione oggi totalmente ferma al palo che non riesce neanche a dare ai cittadini la cassa integrazione pagata dallo Stato. Anche se di ‘parrocchie’ diverse siamo siciliani entrambi Presidente e la Sicilia viene prima di ogni cosa. Ci ripensi, è ancora in tempo per tornare indietro, non ci dia questa altra umiliazione, non ci faccia anche questo torto”. A dichiararlo è l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao che, con un post social, lancia un appello al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci a riconsiderare la scelta di nominare un esponente della Lega quale assessore regionale alla Cultura e all’Identità siciliana.
“Veda Presidente – scrive Corrao sulla sua pagina Facebook – il fenomeno dei padani che prendono voti al sud è un fenomeno passeggero, il classico carro vincente su cui si fiondano carrieristi. Questo padano però, a differenza dei carri ciclici che conosciamo, è un carro abbastanza anomalo, in quanto dichiaratamente nordista e da sempre impegnato in prima linea nella mortificazione del sud e nell’attività politica di sottrarci quel poco che ci resta, quello che non ci hanno già sottratto tutti i partiti che a sud prendevano i voti e al nord portavano i denari”.
“Le capisco le motivazioni politiche – spiega ancora l’esponente M5S – e non c’è nulla di illegittimo in quel che vuole fare, però mentre il carro su cui saltare passa e cambia sempre (lo è stato quello di Berlusconi, poi quello di Renzi, poi purtroppo anche il nostro, in cui sono riusciti a saltare devastanti carrieristi dopo la morte di Casaleggio padre, oggi è quello di Salvini e anche quello della Meloni, poi saranno altri), il ricordo di aver fatto entrare i padani in giunta resterà scolpito nella memoria dei siciliani per sempre. E questo ricordo peserà come un macigno sulla storia della nostra terra e sull’eredità politica di chi lo ha permesso” – conclude l’europarlamentare siciliano.