“Stupro Palermo”: pendenti severe condanne

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La Procura di Palermo invoca condanne fino a 12 anni di carcere a carico dei sei imputati maggiorenni del presunto stupro di gruppo al Foro Italico nell’estate del 2023. I dettagli.

La Procura della Repubblica di Palermo li ritiene colpevoli del reato che gli è contestato: il presunto stupro di gruppo a danno di Asia, 20 anni, al Foro Italico, a Palermo, il 7 luglio del 2023. E i pubblici ministeri, a termine della requisitoria, hanno invocato sei condanne a carico di altrettanti imputati di violenza sessuale aggravata.

Nel dettaglio: 12 anni di carcere ciascuno per Angelo Flores, ex fidanzato di Asia e che sarebbe colui che ha videoregistrato quanto accaduto, poi Christian Barone, Gabriele Di Trapani, Christian Maronia ed Elio Arnao. E 10 anni e 8 mesi per Samuele La Grassa. Un settimo imputato, ancora minorenne 17enne il 7 luglio del ’23, Riccardo Parrinello, è stato già condannato a 8 anni e 8 mesi di reclusione a conclusione del giudizio abbreviato. Adesso sono in calendario le arringhe delle parti civili, poi dei difensori, e a metà ottobre è attesa la sentenza della sezione penale del Tribunale di Palermo presieduta da Roberto Murgia. Secondo quanto emerso dalle indagini dei Carabinieri, dal racconto di Asia, dai video dello stupro registrati e diffusi dal branco, dalle conversazioni tra gli imputati registrate di nascosto quando sono stati convocati in caserma o nelle loro chat, la ragazza, in un locale della “Vucciria”, nel centro storico, sarebbe stata indotta a bere fino ad ubriacarsi, e così condotta in un cantiere abbandonato e isolato, e violentata per ore.

Asia li ha denunciati, li ha riconosciuti quasi tutti e poi ha affrontato l’incidente probatorio per cristallizzare le prove, ribadendo le accuse in presenza di tutte le parti in causa: “Volevo stare solo con Angelo Flores, con il quale avevo una relazione sentimentale. Non è vero che mi sono appartata con i sette per avere con loro un rapporto di gruppo. E’ stato Flores a riprendere gli abusi col cellulare e a condividerli con gli amici. Ho incontrato il gruppo alla Vucciria, nel centro storico, ho bevuto, mi sono allontanata con loro, raggiungendo il Foro Italico”. I primi tre indagati sono stati arrestati il 3 agosto del ’23. Poi il 18 agosto gli altri quattro.

Lo scorso 7 novembre Asia è stata ospite di Nunzia De Girolamo ad “Avanti Popolo” su Rai 3, e ha raccontato: “Mi sono dovuta allontanare da Palermo, la notte non dormo, appena scende il sole arrivano i brutti pensieri e piango. Quello che hanno scritto sui social, giudicandomi, mi ha fatto molto male: nell’ultima comunità dove sono stata hanno chiamato i carabinieri perché ho tentato di togliermi la vita. Mio padre, un tipo violento, mi ha abbandonato intorno ai 3 anni. Mia madre mi amava, poi è morta di sclerosi multipla quando io avevo 14 anni. Quindi sono stata in comunità. Quando sono uscita ho vissuto con un ragazzo, ma poi i genitori hanno detto di non potermi più tenere: lui mi abbandonò in piazza Indipendenza a Palermo promettendomi di tornare a prendermi. L’ho aspettato tre giorni, non l’ho più rivisto. Da allora ho cercato in un uomo una figura paterna, una persona che mi desse calore. E mi sono legata ad Angelo Flores, che poi sarà l’organizzatore dello stupro di luglio. Lui sapeva tutto di me, diceva che non mi avrebbe mai fatto male. Mi proteggeva, quando pioveva mi copriva, mi dava la sua giacca… Ero ossessionata da Angelo, mi ero innamorata. E la sera della violenza mi ero affidata a lui completamente. Quella sera avevo bevuto e non mi reggevo in piedi, Angelo e i suoi amici mi tenevano per le braccia, ma la gente che mi vedeva passare con quei ragazzi in quello stato non si è chiesta se stavo male… Il mio futuro? Voglio un lavoro, frequentare psicologia all’università e magari vivere a Milano”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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