Dissequestrato il Castello Colonna di Joppolo Giancaxio nelle disponibilità del sindaco di Agrigento, Calogero Firetto, e del fratello Mirko, entrambi indagati per abusivismo edilizio.
E’ durata oltre un’ora e mezza la discussione degli avvocati Angelo Farruggia, nell’interesse del sindaco Firetto, Gaetano ed Enzo Caponnetto e Ninni Reina, che invece assistono il fratello Mirko. Linea difensiva comune che poggia le fondamenta su tutti i pareri e le autorizzazioni rilasciate dal Comune e dalla Soprintendenza di Agrigento e, dunque, considerabili legittime. Inoltre si è ribadito il concetto che il Castello di Joppolo è da considerarsi un bene recuperato completamente dall’incuranza e dall’oblio.
In udienza era presente il pubblico ministero Antonella Pandolfi che dopo aver chiesto un termine per visionare le nuove carte depositate, ha ribadito il suo no al dissequestro.
Il provvedimento di sequestro risale allo scorso 20 dicembre quando il Gip Francesco Provenzano – su richiesta del procuratore aggiunto Salvatore Vella ed il sostituto Antonella Pandolfi – firmò il sequestro del Castello Colonna di Joppolo Giancaxio, nella disponibilità del Sindaco di Agrigento Calogero Firetto e del fratello Mirko. Misura che è stata eseguito dai carabinieri della locale stazione unitamente ad agenti della Polizia Giudiziaria.
Oggi nel corso dell’udienza gli avvocati della difesa oltre a produrre tutti i permessi rilasciati dalle competenti autorità hanno anche prodotto documentazione fotografica del castello a partire dall’800 ad oggi per dimostrare come un rudere lasciato all’oblio sia diventato, grazie all’intervento della famiglia Firetto, bene tutelato offerto alla fruibilità della gente. Non solo: è stato anche documentato come, a seguito del provvedimento di sequestro del dicembre scorso l’attività del castello è stata fortemente penalizzata dalle disdette: infatti, per il 2019 erano stati prenotati 108 banchetti nuziali, 54 dei quali sono stati disdetti. Per non dire delle 60 famiglie che hanno trepidato per il rischio della perdita del posto di lavoro.
Questo il commento del sindaco Firetto: “La giustizia fa il suo corso.Vicenda assai amara. Il collegio difensivo ha mandato di svolgere ogni utile iniziativa che consenta di giungere in tempi necessariamente rapidi, i più rapidi possibili, al chiarimento assoluto e definitivo”.
Questa la nota diffusa stasera dall’avvocato Angelo Farruggia: Annullato il decreto di sequestro preventivo del castello di Ioppolo Giancaxio della famiglia Firetto denominato Palazzo Colonna, meglio “residenza della famiglia colonna Duchi di Cesarò.
Il Tribunale di Agrigento, in sede di riesame, presieduto da Wilma Mazzara, ha annullato il decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, con il quale il 20 dicembre erano stati apposti i sigilli alla nota struttura monumentale.
Alla base del sequestro l’accusa di avere realizzato opere non conformi alla normativa urbanistica ed edilizia con conseguente pregiudizio per un bene dichiarato, con apposito decreto assessoriale, di interesse storico e culturale.
La notizia del sequestro, nell’arco di soli cinque giorni, aveva comportato una pioggia di disdette di banchetti nuziali prenotati per tutto il 2019, con notevoli danni economici e disagi per tutti coloro i quali a pochi giorni dalla nozze hanno dovuto rinunciare all’elegante struttura e riparare su altre.
Durante la discussione, durata circa due ore, il collegio difensivo, composto dagli avvocati Angelo Farruggia, per il sindaco Calogero Firetto, Gaetano e Vincenzo Caponnetto e avvocato Ninni Reina per il fratello Mirko, ha sostenuto l’illegittimità del sequestro e la piena conformità delle opere alla legislazione urbanistica e paesaggistica. Ha altresì evidenziato che la struttura aveva ottenuto tutte le autorizzazioni e i pareri da parte dei competenti organi amministrativi, e che con le opere realizzate il bene monumentale, ridotto un rudere, era stato salvato dall’oblio e restituito alla paese di Joppolo Giancaxio.
Il Tribunale, all’esito della camera di consiglio, ha annullato il sequestro. Si attendono adesso le motivazioni.
Nel porre le scuse per i disagi che sono derivati agli utenti della struttura, così commenta la famiglia Firetto e il sindaco: “Grande amarezza per quanto accaduto, con serenità abbiamo atteso gli sviluppi conservando il rispetto e la fiducia per l’autorità giudiziaria, anche inquirente. Ai nostri legali, in cui riponiamo la massima fiducia, il mandato di adoperarsi perchè la vicenda giunga presto al suo epilogo definitivo”.
Insomma, la vicenda adesso si fa ancor più difficile e non mancherà di riservare sorprese a breve scadenza.
CVD…