La prossima settimana a Palazzo Chigi dovrebbe essere compiuto l’ultimo passo verso la riapertura dei cantieri della Agrigento-Palermo e della Agrigento-Caltanissetta. La ripresa dei lavori dovrà significare superare in tempi ragionevoli i disagi, dire al più presto addio a deviazioni e semafori e infine consegnare al nostro territorio due opere per lungo tempo attese, sperate, tra tanti patimenti. Legittima l’esasperazione di residenti, lavoratori, studenti, imprese. Vibrante la protesta che i sindaci ad Agrigento hanno voluto esprimere con un documento il 19 gennaio con cui si chiedevano soluzioni immediate. I lavori della Agrigento Palermo hanno avuto inizio nel 2013, sei anni fa, e dovevano concludersi entro il 2016, dopo tre anni. Il progetto preliminare di ammodernamento risale a 18 anni fa, il finanziamento è del 2005. Non più felice è stato l’iter del raddoppio della ex strada a scorrimento veloce Agrigento-Caltanissetta. Un progetto esecutivo approvato nel 2008. La consegna dei lavori è avvenuta nel 2009. Dieci anni fa, ovvero undici anni dopo la convenzione stipulata con Anas per la progettazione. Sono trascorsi da allora 21 anni. l lavori, per contratto, si sarebbero dovuti concludere nell’estate del 2012.
I vertici politici del tempo, presenti all’inaugurazione, esultavano sostenendo che Agrigento sarebbe uscita dalla marginalità geografica. È trascorso un ventennio e siamo ancora in attesa di infrastrutture essenziali per uscire da una marginalità che è anche sociale ed economica e non solo geografica.
Dopo la protesta corale dei sindaci siamo a una svolta. Che sia la volta buona!