Si è fermata, dopo avere riempito un unico autocompattatore con i rifiuti del centro città, gli operai della ditta S.T.C. Safonte Trasporti di Canicattì, incaricata dal sindaco di Porto Empedocle Ida Carmina con una sua ordinanza, di procedere con l’attivazione immediata di un servizio di raccolta, trasporto e conferimento rifiuti solidi indifferenziati. Nella sua ordinanza, il sindaco scrive inoltre che il conteggio finale del corrispettivo dovuto alla STC Safonte di Canicattì, compresi gli oneri accessori collegati, saranno detratti in danno della Realmarina, aggiudicatrice dell’appalto e in arretrato di diverse fatture per servizi già resi. Le tensioni di questa mattina, nate dopo che gli operatori ecologici della Realmarina che avanzano sei mensilità di stipendio arretrati, hanno appreso che i “colleghi” di un’altra ditta, avrebbero svolto il lavoro per il quale loro non vengono pagati. Gli operai Realmarina, erano in assemblea nei pressi del porto empedoclino quando sono stati raggiunti da una telefonata che li informava che in centro stava passando un autocompattatore di colore bianco senza alcuna indicazione della ditta di appartenenza che stava già cominciando a raccogliere i rifiuti, simbolo di un problema che non è soltanto degli operatori ecologici e delle loro ditte di riferimento, ma di un’intera città. In pochi minuti, i lavoratori hanno raggiunto il mezzo sedendosi a davanti ad esso ed impedendo agli altri operai di svolgere il lavoro assegnato loro dall’amministrazione comunale. Dopo qualche momento di concitato scambio di vedute, è tornata la calma ma la raccolta dei rifiuti è stata comunque sospesa dopo che, anche grazie all’ausilio delle forze dell’ordine, si è riempito un autocompattatore che era presente in via Roma.
In corso la conferenza stampa in Prefettura