“Sulla viabilità provinciale finalmente si è aperto un varco: 3 milioni e 400 mila euro primo passo per ristabilire una normalità”

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La Uil di Agrigento interviene sul nodo viabilità provinciale o secondaria in Sicilia (ed in particolar modo nella nostra provincia che negli ultimi anni è stata rasa al suolo nelle normali comunicazioni), alla luce del piano straordinario di 100 milioni di euro stanziati per aggredire e far ripartire il sistema.

Dopo 5 anni di inferno, finalmente, vediamo delineato un percorso chiaro e netto per rimettere in sicurezza le strade provinciali in Sicilia e nell’agrigentino;  un corredo importantissimo che riguarda ben 18 mila km di strade di competenza dell’ente intermedio e oggi in uno stato pietoso che si  è riverberato negativamente per intere comunità locali, per l’economia e i servizi essenziali dei siciliani.

Il piano messo in atto dall’Assessore Falcone siamo certi che darà un forte impulso a una situazione che vegetava da troppo tempo e che aveva diviso in due la provincia agrigentina molto disarticolata tra mare e montagna.

I 3 milioni e 400 mila euro che riguardano i primi interventi del piano provinciale straordinario della manutenzione dell’agrigentino è un primo passo che accogliamo positivamente, anche per il potere dato dal governo regionale agli stessi enti locali. Gli interventi di messa in sicurezza della Passo Fonduto per un importo di 500 mila euro, che presenta gravissime criticità, è un momento importante per questa comunità già penalizzata all’inverosimile; alla stessa stregua della Sp 5 all’altezza del Magazzolo e infine la Sp. 24 Santo Stefano – Cammarata finanziata per  600 mila euro e la Sp 12 Naro-Campobello. Adesso l’Assessore alle infrastrutture Falcone ha preso l’impegno che le ruspe saranno a pieno regime prima dell’estate: noi vigileremo ancora una volta e vogliamo sperare che tante altre strade con questo piano straordinario siano messe a norma di sicurezza, per ridare dignità a chi vive in condizioni emergenziali, portando anche una boccata d’ossigeno con l’impiego di maestranze in un momento che i lavori pubblici in Sicilia sono in forte crisi.

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