Il governo Musumeci ha commissionato un sondaggio per conoscere e valutare l’opinione dei siciliani sull’azione politica e amministrativa. Gli esiti dell’indagine.
Il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha commissionato all’Istituto Demopolis un sondaggio per conoscere e valutare la percezione dei siciliani sull’azione del governo regionale e sulle priorità per il 2019. L’indagine demoscopica è stata condotta dal 18 al 24 febbraio 2019 su un campione stratificato di 2008 intervistati, statisticamente rappresentativo della popolazione maggiorenne residente in Sicilia. Dunque, primo quesito: la fiducia dei siciliani nella Regione. La percentuale dei fiduciosi aumenta al 18% dopo il record negativo del 2017 quando è stata al 12%. Il livello di fiducia è però ancora distante dal periodo prima della crisi nel 2011. Infatti, nel 2010 la fiducia verso la Regione nei siciliani è stata al 25%. Altrettanta distanza vi è dalla media delle altre Regioni di Italia, che è al 37%, 19 punti in più che in Sicilia. E poi, ancora nel dettaglio in Sicilia, la fiducia nella Regione è stata del 33% nel 2006, del 16 nel 2015, e del 15 nel 2018.
Poi, secondo quesito: il giudizio sui servizi pubblici erogati in Sicilia. Il 73% esprime un voto negativo, tra 1 e 5. Per il 20% sono sufficienti. E solo il 7% concede un voto fra 8 e 10, tra buono e ottimo.
Poi, terzo quesito: l’evoluzione della condizione economica della propria famiglia rispetto a 5 anni addietro. E’ peggiorata per il 45%. Più o meno invariata per il 49%. Migliorata per il 6%.
Poi, quarto quesito: dopo 15 mesi dall’insediamento come valuta l’azione complessiva del governo Musumeci? Male 43%. Bene 38%. Né bene, né male 19%.
Poi, quinto quesito: la fiducia dei siciliani nel presidente Musumeci. Al febbraio 2019 è al 43%, ed è stata al 40 nel maggio 2018, al 41 nel novembre 2017, e al 39% nell’ottobre 2017.
Poi, sesto quesito: quali sono state le iniziative più apprezzate nel corso degli ultimi 12 mesi? Per il 68% il licenziamento dei dipendenti pubblici assenteisti, poi per il 63 incremento organici e nuove assunzioni nella Sanità, per il 60 gli investimenti contro il dissesto idrogeologico, per il 57 lo stop alla plastica negli stabilimenti balneari, per il 55 lo stop al bollo sulle automobili elettriche e ibride per 3 anni, per il 54 il nuovo piano rifiuti con incremento della raccolta differenziata, per il 52 gli interventi su efficienza e sicurezza dei Pronto Soccorso, e per il 51 la certificazione integrale della spesa dei fondi europei 2018.
E poi, settimo quesito: come valuta le politiche per lo sviluppo del Sud attuate negli ultimi 10 anni dai governi nazionali? Male l’85%. Bene l’8%. E il 7% non sa.
E poi, ottavo e ultimo quesito: quali sono le priorità dei cittadini siciliani per il governo della Regione? Per l’81% gli interventi per l’occupazione e il lavoro, per il 70 l’efficienza della sanità regionale, per il 67 gli investimenti per la rete stradale e ferroviaria, per il 58 la gestione dei rifiuti, per il 56 l’efficacia e la qualità nella gestione dei fondi europei, per il 55 i trasporti pubblici, per il 53 il recupero in sicurezza del territorio, per il 51 gli investimenti sul turismo e sul rilancio dell’attrattività, per il 48 l’efficienza della burocrazia regionale, e per il 42 la valorizzazione delle produzioni agro-alimentari regionali.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)
Un governo polpettone, nato con l’unico obiettivo di impedire al 5 stelle di arrivare nelle stanze del potere (avrebbero scoperto molti altarini e impedito molte mangiuglie e poltrone di sottogoverno che portano un sacco dii voti), che nulla o quasi ha fatto per risolvere i problemi che attanagliano la nostra isola, ostaggio com’è di questo o quel deputato regionale a caccia di prebende utili ad innaffiare il suo orticello di voti.