La Procura Regionale della Corte dei Conti aveva citato in giudizio l’ex Presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta e gli ex assessori regionali Bonafede Esterina, Lo Bello Maria ed altri nonchè l’ex dirigente generale dell’Assessorato Regionale del Lavoro Dr.ssa Anna Rosa Corsello chiedendo una condanna al pagamento della complessiva somma di oltre trentacinquemilioni di euro in favore della Regione Siciliana per avere “frettolosamente e sostanzialmente al buio adottato con voto favorevole una deliberazione contrastante non solamente con il divieto di assunzioni ribadito con legge regionale n. 25 del 2008 ma anche sprovvista di adeguata istruttoria idonea a giustificare l’ingente allocazione di risorse, l’economicità e la congruità dell’affidamento nonchè l’inerenza del progetto con il titolo del finanziamento,,”, Il procedimento aveva origine da esposti presentati da dipendenti di enti di formazione professionale impiegati nelle attività dei cd. “Sportelli Multifunzionali”; con detti esposti i denuncianti lamentavano l’orientamento dell’Amministrazione Regionale che non intendeva più avvalersi dell’attività degli enti di formazione che gestivano gli sportelli a supporto dell’attività dei centri per l’impiego, ritenendo che il mancato utilizzo di personale qualificato e formato negli anni per volere dell’Amministrazione Regionale avrebbe costituito un danno all’erario. La Procura Regionale della Corte dei Conti aveva ravvisato nella progettazione e gestione del progetto denominato “Spartacus” un’ipotesi di danno erariale sotto molteplici profili, in primo luogo tra l’altro per essere stato lo stesso affidato al C.I.A.P.I di Priolo, organo in house ritenuto inadeguato dal momento che lo stesso, al momento dell’affidamento, aveva un organico di n. 27 unità ed aveva, pertanto, dovuto procedere al reclutamento di ulteriori 1753 lavoratori per l’erogazione dei servizi previsti nel progetto, con ciò violando le prescrizioni regionali in tema di divieti di assunzione. Si è costituita in giudizio, tra gli altri, l’ex assessore regionale Mariella Lo Bello, rappresentata e difesa dagli Avvocati Girolamo Rubino e Rosario Capizzi, i quali hanno sostenuto l’insussistenza di un nesso di causalità tra l’asserito danno contestato e la condotta della convenuta Lo Bello che, al pari degli altri membri della giunta, si è limitata a valutare l’astratta ammissibilità del progetto, rimettendo poi ai competenti organi del settore la concreta fattibilità dello stesso. La Corte dei Conti Sezione Giurisdizionale per la Regione Siciliana, ritenendo che in effetti la Giunta si era limitata a “prendere atto” della proposta avanzata dall’Assessore Regionale del Lavoro, e che tale presa d’atto non può avere rilevanza causale, ha assolto Mariella Lo Bello e gli altri ex assessori regionali non proponenti , a fronte di una richiesta di condanna in misura pari ad euro 885.250 ciascuno, , liquidando a favore di ciascuno dei convenuti assolti la somma di euro tremila a titolo di spese legali oltre accessori, e viceversa condannando l’ex presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, l’ex assessore regionale del lavoro Esterina Bonafede e l’ex dirigente generale dell’Assessorato Regionale del Lavoro Anna Rosa Corsello al pagamento della somma complessiva di euro 2.216.340, da suddividere in parti uguali tra gli stessi, e cioè nella misura di 738.780 ciascuno a favore della Regione Siciliana.
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