Le Province e l’accanimento terapeutico

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Le Province in Sicilia, residuato fallimentare della riforma del governo Crocetta, sono sull’orlo del dissesto finanziario. Alcune sono già precipitate nel baratro, come Messina, dove il presidente, anche sindaco, Cateno De Luca, ha imposto ferie forzate agli 800 dipendenti dell’Ente locale in attesa di fondi per la sopravvivenza. E nonostante ciò il presidente della Regione, Nello Musumeci, che già è stato presidente della Provincia di Catania dal 1994 al 2003, tanto si è impuntato a resuscitare i Presidenti e i Consigli delle 9 Province Siciliane che è riuscito nell’intento. Anzi, Musumeci ha armeggiato anche affinchè Presidenti e Consigli provinciali fossero eletti in modo diretto dai cittadini, così da spendere altri soldi dei cittadini contribuenti per svolgere le elezioni con 4 milioni e 500mila siciliani convocati alle urne. E invece no, i vertici delle Province, che sostituiscono i Commissari che da 6 anni si alternano nella carica, saranno eletti con elezioni di secondo grado, ovvero voteranno solo i Consiglieri comunali e i Sindaci per eleggere Presidenti e Consiglieri di ciò che tecnicamente sono adesso definiti, e mai definizione è stata più obbrobriosa, i Liberi Consorzi di Comuni e le Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina. Quando si vota? Il 30 giugno, domenica, dalle ore 7 alle 22, e lo spoglio delle schede inizia l’indomani, primo luglio, alle ore 8. Ed entro il 16 maggio è atteso il decreto del presidente della Regione di indizione dei comizi elettorali. Poi, entro i 5 giorni successivi al decreto, sarà costituito l’ufficio elettorale composto da tre segretari generali e da un dirigente di uno dei comuni interessati. E le candidature per l’elezione del Presidente e dei Consiglieri sono presentabili dal 9 al 10 giugno. Nel frattempo (riecco il paradosso) il vice presidente della Regione, Gaetano Armao, assessore all’Economia, è affannosamente e disperatamente alla ricerca di risorse finanziarie per alimentare l’accanimento terapeutico sulle moribonde Province Siciliane già intrapreso, con altrettanto accanimento, da Rosario Crocetta. Armao annuncia l’imminente versamento nelle casse delle Province di Palermo, Catania e Messina di 18 milioni di euro, 6 milioni per ciascuna. L’assessore ha partecipato alla Conferenza delle Regioni, e la Conferenza ha aumentato i fondi Poc, ossia il Programma operativo complementare di Azione Coesione Città metropolitane 2014-2020 destinati alla Sicilia e previsti dal Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica. Dunque, una flebo ricostituente e rivitalizzante. Poi, esaurita, ne saranno necessarie altre, anche per Presidenti e Consiglieri eletti il 30 giugno.

 Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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