“Mazzette” per lavori di opere pubbliche in Sicilia: arrestati imprenditori e funzionari

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Quattro arresti e altre dieci misure cautelari sono state eseguite dalla Polizia nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta “Cuci e Scuci” a carico di imprenditori e di funzionari del Provveditorato Opere Pubbliche di Palermo. Sono imputati, a vario titolo, di corruzione, falso in atti pubblici e truffa aggravata a danno dello Stato. Le indagini, sostenute dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Procura di Palermo, hanno svelato un sistema di tangenti nel settore degli appalti per opere pubbliche che ha interessato un importante distretto ministeriale. L’input alle indagini lo ha fornito la denuncia di un imprenditore edile, al quale sono state chieste tangenti di denaro da parte di alcuni funzionari in servizio al Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per lavori di ristrutturazione di una scuola elementare in provincia di Palermo. Gli ingegneri Carlo Amato, Claudio Monte, Franco Barberi e il geometra e geologo Antonio Casella sono agli arresti domiciliari. L’architetto Antonino Turriciano e l’assistente geometra Fabrizio Muzzicato sono sottoposti alla misura della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio per la durata di 12 mesi. Inoltre è stato imposto il provvedimento cautelare del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per 12 mesi a carico di 8 imprenditori, titolari di altrettante imprese operanti nel settore edilizio e con sede nella provincia di Palermo, Enna, Messina, Agrigento.

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