Dopo le marce di protesta dei sindaci, le Province Siciliane convocate a Roma dal ministero per il Sud. L’intervento di Cateno De Luca. Lavori in corso verso le elezioni.
Cateno De Luca ha capitanato i sindaci siciliani in due marce di protesta. La prima a Messina il primo maggio e la seconda a Palermo il 15 maggio. Il sindaco di Messina e, di conseguenza normativa, presidente della Provincia di Messina, guerreggia per rimediare al dissesto finanziario delle Province Siciliane. E dopo tanti tuoni, adesso piove. Infatti, dal ministero per il Sud, alle redini della 5 Stelle Barbara Lezzi, è stata spedita una lettera al governo della Regione Siciliana. Si tratta di una convocazione a Roma, e Cateno De Luca è stato informato da un’altra lettera del vicepresidente della Regione e assessore all’Economia, Gaetano Armao, in cui si legge: “Il Ministero per il Sud ha fissato per il 30 maggio alle 9:30 un incontro a Roma con il sindaco De Luca, per illustrare le questioni finanziarie prospettate, circa la problematica delle ex Province siciliane”. E lo stesso De Luca incassa e commenta: “Dopo l’incontro a Palazzo d’Orleans, ero certo della convocazione al Ministero. Abbiamo dimostrato al presidente della Regione di non poter gestire i bilanci nel rispetto delle regole. Ringrazio tutti i sindaci che hanno accolto il mio appello, sia per la marcia in Prefettura a Messina, che per quella a Palermo, insieme ad esponenti della deputazione regionale, quali gli onorevoli Danilo Lo Giudice e Vincenzo Figuccia, sottolineando l’urgenza di un intervento tra Stato e Regione, dai risvolti ancora più incisivi per la soluzione del problema.
La nostra protesta ha un fondamento ben preciso: il budget stanziato di circa 100 milioni di euro di fondi Fsc, il Fondo sviluppo e coesione, non è sufficiente a risolvere il problema del dissesto finanziario. Con questo incontro a Roma presso il Ministero del Sud sarò ancora più deciso ribadendo che servono 350 milioni per il triennio 2019/2021 al fine di ripianare il disavanzo, tutelare i precari e garantire i servizi necessari al normale funzionamento delle Province, come tra l’altro già anticipato in un ordine del giorno già depositato all’Assemblea Regionale, che va in tale direzione”. Nel frattempo, procede il crono-programma verso il voto alle Province, commissariate da più di 6 anni. Si tratta di elezioni di secondo livello e gli aventi diritto al voto sono i consiglieri comunali e i sindaci dei comuni delle province siciliane, ad eccezione dei comuni sciolti per infiltrazione mafiosa. E’ stato già emesso il decreto del presidente della Regione Siciliana di indizione dei comizi elettorali, e in ciascuna Provincia è stato costituito l’ufficio elettorale composto da tre segretari generali e un dirigente di uno dei comuni interessati. La presentazione delle candidature per l’elezione del presidente e dei consiglieri è attesa dal 9 al 10 giugno. Il 30 giugno è la domenica del voto dalle ore 7 alle ore 22. E lo spoglio delle schede inizierà il giorno dopo alle 8.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)