Innanzi al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania, Carlo Cannella, si è svolta l’udienza di garanzia a carico del professor Francesco Basile, già Rettore, poi dimessosi, dell’Università di Catania, indagato nell’ambito dell’inchiesta “Università bandita”. Basile è difeso dagli avvocati Attilio Floresta e Angelo Pennisi. E Pennisi, dopo l’interrogatorio, afferma: “Il professor Francesco Basile ha con forza respinto tutte le accuse, in modo particolare quella di associazione a delinquere o, meglio, di essere il capo dell’associazione a delinquere. Basile ha spiegato in modo molto sintetico, in quanto ha fatto solo dichiarazioni spontanee, che lui con la collaborazione dei direttori del dipartimento si è attivato sempre al massimo per lo sviluppo della cultura, per il servizio nei confronti degli studenti e delle nuove categorie, riuscendo ad ottenere ed ha fornito anche la prova documentale che l’Università di Catania oggi è una tra le prime venti università nel mondo. Quindi la sua è stata un’associazione non per delinquere ma per il progresso dell’Università. Basile è molto sereno, anche perché ha la coscienza molto tranquilla ed è sicuro di avere adempiuto a pieno al proprio dovere”.
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