Francesco Acquaroli è tra gli interpreti di Adults in the Room, film del regista francese di origine greca Costa-Gavras. Il film, con Christos Loulis, Valeria Golino, Alexandros Bourdoumis, Ulrich Tukur e Francesco Acquaroli sarà presentato il 31 agosto alla Mostra del Cinema di Venezia (Sala Grande – Palazzo del Cinema – ore 22)
In “Adults in the room”, tratto dal libro omonimo di Yanis Varoufakis, si svolge una tragedia umana. Un tema universale: una storia di persone intrappolate in una rete di potere. La cerchia degli incontri dell’Eurogruppo, che impongono alla Grecia l’austerità. Una trappola claustrofobica senza via d’uscita, che esercita pressioni sui protagonisti e che alla fine li divide. Una tragedia greca nel senso antico. I personaggi non sono buoni o diabolici, ma guidati dalle conseguenze della loro stessa concezione di ciò che è bene fare. In questa tragedia dei nostri tempi, Francesco Acquaroli interpreta il ruolo di Mario Draghi, il governatore della Banca Centrale Europea.
Periodo molto intenso e gratificante per l’attore romano, che sarà anche tra gli interpreti di I migliori anni di Gabriele Muccino e Il mio nome è Mohammed di Goran Paskaljevic.
“Nel film di Pascaljevich sono Luciano – dichiara Francesco Acquaroli – il fratello del protagonista, che esprime quella diffidenza e repulsione per lo straniero che, purtroppo, va tanto di moda in questi tempi. Invece nel film di Gabriele Muccino, I Migliori Anni, sono un senatore di destra coinvolto nello scandalo “Mani pulite”.
Francesco Acquaroli sarà anche tra i protagonisti della quarta stagione dell’ acclamata serie americanaFargo, nella quale interpreterà il ruolo di Ebal Violante, il consigliere della famiglia mafiosa italiana Fadda. Le riprese cominceranno a metà ottobre. La serie è ambientata negli anni ’50 a Kansas City. Le riprese vedranno impegnato l’attore a Chicago per sei/sette mesi.
Inoltre tornerà nel 2020 la terza stagione di Suburra, serie di successo di Netflix, in cui FrancescoAcquaroli ha riscosso un grandissimo successo personale interpretando il ruolo del “Samurai”, un criminale ossessionato da un progetto ambizioso: concludere l’acquisto di alcuni terreni del lungomare di Ostia, passo obbligatorio per la costruzione del Porto Turistico, strategico per il traffico di droga. L’uomo, con un passato nelle file dell’estrema destra eversiva e le conoscenze politiche giuste è una sorta di Deus ex machina di tutta la vicenda.