La vicenda nasce e si sviluppa in tempi rapidissimi: qualche giorno fa divampa su Facebook un diverbio tra la moglie e madre dei Lauria e un’altra signora di Licata. Da quel momento – secondo la ricostruzione – una vera e propria escalation di violenza culminata con colpi di arma da fuoco all’indirizzo dell’abitazione della famiglia “rivale” condita da una sassaiola contro le finestre al termine di quella che doveva essere una spedizione punitiva.
Hanno faticato, e non poco , i carabinieri della Compagnia di Licata che – raccolta la denuncia della vittima – sono intervenuti per una situazione di “disordine pubblico molto grave”. Momenti di tensione si sono verificati sia nell’abitazione dei Lauria durante la perquisizione che in caserma dove i tre erano stati condotti per l’identificazione. Il gip, nel provvedimento, scrive di un “atteggiamento violento ed esagitato” che di fatto “ha impedito il normale svolgimento del servizio”.
“Tu sei un morto che cammina”, gli dicono. E ancora; “Stasera vedrai”. E “Ti sei permesso di metterti in bocca il nome di mia moglie e quindi entro stasera morirai tu e tutta la tua famiglia”. Queste alcune delle minacce proferite dai membri della famiglia Lauria nei confronti del marito della donna che due giorni prima aveva avuto il diverbio su Facebook con la donna.