Quale sarà il futuro della gestione idrica in provincia dopo Girgenti Acque?

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Il mese prossimo si dovrebbe riunire l’assemblea dell’ATI idrico per decidere la tipologia di azienda pubblica, SpA o consortile (che coinvolgono in maniera differente le amministrazioni comunali), che dovrebbe gestire il sistema acqua.

In molti comuni si sono tenute delle adunanze aperte per informare i cittadini sulla questione e coinvolgere i Consigli comunali, che si troveranno ad avere a che fare con lo statuto dell’azienda.

I cittadini devono essere messi a conoscenza di come si esprimerà il rappresentante di Agrigento nell’assemblea dell’ATI. Per questo ho già inoltrato una interrogazione alla Giunta comunale. Tra l’altro è nata la preoccupazione che il ritardo possa portare a spiacevoli soluzioni e che la società, nata pubblica, diventi agevolmente privata, tramite la cessione delle quote. I due statuti proposti si trovano sulla Home del sito dell’ATI.

Risulta altresì necessario che i Consiglieri comunali agrigentini siano a conoscenza di quanto succede nell’ATI e comprendano le motivazioni della scelta di tipologia del gestore, avendo la possibilità di esercitare il proprio diritto di indirizzo verso l’amministrazione.

Purtroppo in Consiglio comunale, da qualche anno, è diventato difficilissimo poter effettuare adunanze pubbliche. Sono state bloccate dall’impossibilità a procedere richieste importanti su temi come ospedale o ponte Morandi.

In ogni caso ho chiesto lo stesso l’adunanza aperta ma, visto che è importantissimo che almeno se ne discuta in Consiglio, ho anche formulato una proposta di ordine del giorno per la discussione in aula sul tema.

Attendo adesso le prossime sedute per conoscere la disponibilità del Consiglio a discutere sull’argomento al fine di rendere edotta la popolazione sullo schieramento delle forze politiche ma soprattutto sulle prospettive di realizzazione dell’agognata “acqua pubblica”.

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