E’ immorale presentarsi così, una casa senza un bagno non è una casa!
Favara non è una casa, non ha i bagni pubblici. E’ facile parlare di pulizia e igiene, quando la popolazione, per prima non fa il proprio dovere, ma è pur vero che in città i bagni pubblici scarseggiano, e quando i turisti, che vogliono apprezzare il luogo, ne hanno l’esigenza sono costretti a utilizzare un angolo poco visibile e appartato.
Oggi, nella cittadina non si parla più di igiene e pulizia pubblica, ma di zone da non frequentare, da interdire per la presenza di rifiuti o per il cattivo odore delle latrine a cielo aperto.
Ma il popolo non demorde, mettendo in atto il protagonismo civico: nuovi servizi igienici, solo cessi, non uno ma due, sono comparsi nella notte. L’ubicazione, viale Gaspare Ambrosini. Seppur lontani dalla centralissima piazza Cavour, saranno apprezzati dai venditori ambulanti del venerdì.
Dopo questo buon apporto da parte di qualche cittadino, reo di “amare” profondamente la propria città, altri in precedenza avevano risolto altre casi critici: i pastori che fanno brucare capre e pecore per la città, debellando l’infestazione delle graminacee; gli chef per la nuova sagra Thailandese, che hanno debellato la presenza di scarafaggi e blatte. Manca solo di capire chi e come potrà risolvere il problema delle discariche in città e quale sarà la sua filosofia. Il problema lo giriamo alla sindaca Anna Alba affinché potrà risolvere questa ennesima odissea che sta attanagliando la città dell’Agnello Pasquale.