Il 23 luglio scorso in occasione di un incontro tra le associazioni e l’Ati, l’avvocato Giuseppe Di Miceli, rappresentante Konsumer Sicilia, presentò agli amministratori una serie di domande utilizzando la forma scritta e chiedendo altresì le risposte nella stessa forma.
Le domande erano dettate dall’interesse dell’utenza che si aspetta dal dopo Girgenti acque, due cose essenzialmente: più bassi costi del servizio e la definitiva uscita dalle emergenze che durano da decenni, prima fra tutte l’odioso turno di distribuzione idrica e, finalmente, la civile erogazione h24.
“Nel prossimo futuro – scrisse l’avvocato Di Miceli – individuata la nuova forma di Gestione, che oggi, anche se ancora non confermata, dovrebbe essere completamente PUBBLICA e identificarsi con i Comuni di Codesta ATI, quali saranno le condizioni con cui questa si avvierà in termini di passività e attività, dovute: ai legami convenzionali con il precedente Gestore; alla situazione delle reti idriche e dei depuratori; al numero di Comuni che dovranno essere gestiti unitariamente e quali, invece, potranno mantenere una propria gestione; quale personale, in possesso di adeguate capacità tecniche e professionali, dovrà farsi riferimento e/o utilizzato”.
“Infine, preso atto che nel decennio trascorso la gestione del SII ha avuto le sue criticità proprio nell’indirizzo e nel controllo della gestione stessa da parte di Codesta Assemblea, in considerazione che la futura gestione dovrebbe essere in house, ma che non tutto può e deve essere ricondotto personalmente ai Sindaci, ci chiediamo come quest’ultima voglia ovviare a ciò, in specie: sono stati riorganizzati i propri uffici? Sono stati adeguatamente formati i propri dipendenti? E’ stata verificata la pianta organica necessaria ai ruoli da ricoprire, verificando capacità, profili e competenze, e se fosse necessaria un’integrazione del personale, con quali procedure saranno espletate, concorsi e/o consulenze? Sono state individuate nuove forme di controllo e nuovi strumenti finalizzati a ciò?”
“I superiori interrogativi meritano una risposta in considerazione della reale determinazione della tariffa da applicare ai cittadini, veri ed unici finanziatori del SII, i quali ci auguriamo possano finalmente avere un equo servizio a basso costo“.
Le domande, dicevamo, sono riconducibili all’esigenza dell’utenza di pagare meno per un servizio migliore. E su questo è bene lavorarci parallelamente all’individuazione della forma della personalità giuridica della nuova società che gestirà il servizio. Senza dare per scontato che il semplice passaggio della gestione sia già rispondente alle precise richieste della collettività.
Intanto, manco a dirlo, l’avvocato Di Miceli aspetta le risposte scritte dall’Ati idrico.
Il popolo, termine andato in disuso, ha tanta sete e pochi soldi e aspetta un servizio adeguato e commisurato al reddito.
Franco Pullara