La Procura di Palermo ha concluso le indagini sulle minacce e gli insulti rivolti sui social, nel 2018, al Capo dello Stato Sergio Mattarella. Decine furono i post diffamatori e intimidatori su Facebook e Twitter, dopo la decisione del Quirinale di affidare l’incarico per la formazione del Governo a Carlo Cottarelli. Tra le frasi, molte si sono riferite alla tragica morte del fratello del Capo dello Stato, l’ex presidente della Regione siciliana Piersanti Mattarella, ucciso dalla mafia il 6 gennaio del 1980. L’inchiesta è coordinata dal Procuratore Francesco Lo Voi e dal sostituto Gery Ferrara. La Polizia ha identificato gli autori dei post incriminati, molti dei quali non sono anonimi. L’avviso di conclusione delle indagini è stato notificato a 9 ‘haters‘, originari di varie città italiane: Palermo, Bari, Varese, Milano, Roma, Foggia e Venezia. Rispondono di attentato alla libertà, offesa all’onore e al prestigio del Presidente della Repubblica e istigazione a delinquere, e rischiano fino a 15 anni di carcere.
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