Nel Canale di Sicilia la Guardia di Finanza a bordo di un aereo Atr42 in ricognizione si è insospettita per la rotta di due imbarcazioni di circa 20 metri provenienti dal Nord Africa: prima hanno navigato insieme, e poi una si è diretta verso Siracusa, e l’altra verso Trapani. Sono state pedinate dalle pattuglie in mare, inseguite e poi bloccate. Hanno trasportato 6,7 tonnellate di sigarette di contrabbando, pronte per essere trasbordate verso terra attraverso dei gommoni veloci. I finanzieri hanno bloccato complessivamente 8 imbarcazioni. Sequestrati anche 160 mila euro in contanti. Sono stati arrestati 11 componenti degli equipaggi, tra egiziani e libici, e poi 6 italiani, che sarebbero gli acquirenti delle sigarette, a bordo di altre barche e originari delle province di Trapani e Siracusa. Uno dei 6 italiani, un trapanese, risulta ufficialmente disoccupato, e percepisce il reddito di cittadinanza, 1000 euro al mese. Le 6,7 tonnellate di “bionde” sono state prodotte in Tunisia ed Emirati Arabi Uniti e sarebbero state destinate soprattutto alla piazza di Palermo. Avrebbero fruttato oltre un milione di euro. Il colonnello della Guardia di Finanza, Gianluca Angelini, commenta: “Dall’inizio dell’anno abbiamo sequestrato circa 20 tonnellate di sigarette di contrabbando. E sono state arrestate 46 persone. Il Canale di Sicilia è ormai un’autostrada per droga e sigarette di contrabbando provenienti dal Nord Africa, un grande business per le cosche mafiose”.
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