Il Ris, il Reparto investigazioni scientifiche dei Carabinieri, ha confermato che i resti, ritrovati a giugno in contrada Gurgo nelle campagne di Caccamo in provincia di Palermo, apparterrebbero a Santo Alario, l’uomo di 42 anni scomparso da Capaci il 7 febbraio del 2018. Anche le ossa e gli indumenti ritrovati sono ritenuti compatibili con quelli della vittima. Il Dna delle ossa scoperte a Caccamo è stato comparato con quello della vittima trovato in alcuni capelli rimasti su una spazzola. E’ stato messo a confronto anche con quello della madre di Santo Alario, Maria Anna Musso, confermando, per il Ris, “un rapporto di parentela verticale (madre/figlio)”.
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