Domani assestamento e rendiconto all’Assemblea Regionale. Esercizio provvisorio per la Finanziaria. L’elezione del vice presidente al posto di Cancelleri. La rabbia dei sindaci senza fondi.
Adesso che il governo nazionale ha approvato il pagamento a rate in 10 anni del disavanzo della Regione Sicilia di 2 miliardi e 100 milioni di euro, è stato possibile programmare la sessione di bilancio, il rush finale degli impegni finanziari da concludere entro lunedì 30 dicembre. Dunque domani sabato 28 dicembre si riunirà l’Assemblea.
All’ordine del giorno vi saranno i disegni di legge di assestamento di bilancio e rendiconto, provenienti dalla giunta Musumeci e dalla Commissione Bilancio. Ancora domani, sabato, il presidente di Sala d’Ercole, Gianfranco Miccichè, assegnerà un termine per la presentazione degli emendamenti ai disegni di legge contabili. La scadenza sarà alla sera di domenica 29 dicembre. Poi, come prospettato dallo stesso Miccichè, lunedì 30 dicembre sarà il giorno del voto su assestamento e rendiconto. Invece la finanziaria è catapultata nel 2020: infatti, l’assessore regionale a Territorio e Ambiente, Toto Cordaro, ha già annunciato che il governo presenterà all’Assemblea la richiesta di esercizio provvisorio.
E poi nell’agenda incombe un altro ordine del giorno, ovvero l’elezione del vicepresidente dell’Assemblea al posto del vice ministro alle Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri. E Gianfranco Miccichè ha spiegato: “Vedremo se potremo farla il 29 dicembre, altrimenti procederemo nel corso della prima seduta utile del nuovo anno”. Nel frattempo, trascorso l’incubo del no al pagamento a rate in 10 anni del disavanzo, oggi venerdì 27 dicembre sono in raduno, in assemblea straordinaria, a Palermo ai Cantieri culturali della Zisa i sindaci siciliani, capitanati dal presidente dell’Anci Sicilia, Leoluca Orlando. I primi cittadini delle città dell’isola reclamano i “piccioli”, perché senza soldi e, soprattutto, senza la previsione di quanti soldi Stato e Regione trasferiranno ai Comuni, sono impossibilitati ad approvare i bilanci di previsione. Ad esempio, ad oggi, a venerdì 27 dicembre, ancora non è stato approvato il bilancio di previsione 2019 (ripeto 2019) del Comune di Agrigento.
E il sindaco Orlando spiega: “Riteniamo che siano necessari precisi impegni sulle risorse che si intendono destinare ai Comuni e alle Province. Ogni anno si assiste all’aumento del già elevatissimo numero di Comuni in dissesto e pre-dissesto, all’aumento dei Comuni a vario titolo commissariati, a sindaci che gettano la spugna o che non sono messi in condizione di operare con efficacia assistendo inermi, con non scusabile indifferenza da parte dello Stato e della Regione, a uno spopolamento che rischia, nel giro di pochi anni, di determinare la materiale scomparsa di decine e decine di Comuni. Nel 2019, anziché assistere ad azioni finalizzate a favorire lo sviluppo economico e a sostenere il sistema infrastrutturale, ci si è trovati, per responsabilità dei governi regionale e nazionale, a non poter contare su risorse finanziarie previste in bilancio finalizzate al pagamento dei mutui e per realizzare investimenti in favore delle comunità. Per l’esattezza: dei 115 milioni di euro previsti per investimenti, quasi a fine anno ne sono stati erogati appena 45, mentre degli altri 70 milioni non si ha alcuna notizia. Inoltre, i Comuni con popolazione superiore ai 5mila abitanti hanno subito rispetto al 2018 una decurtazione del 15 per cento delle risorse di parte corrente”.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)