La Corte dei Conti assolve, tra gli altri, Crocetta, Lombardo, Orlando e Cammarata, per danno all’Erario, da 9 milioni di euro, a causa della mancata differenziata. I dettagli.
Gli ex presidenti della Regione, Rosario Crocetta e Raffaele Lombardo, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e il suo predecessore, Diego Cammarata, e tre ex assessori comunali all’Ambiente a Palermo sono stati citati a giudizio dalla Corte dei Conti. E i magistrati della Procura contabile hanno preteso dai sette 9 milioni di euro come risarcimento per i danni provocati all’Erario dalla mancata raccolta differenziata al Comune di Palermo nel corso del tempo trascorso al tempo loro. Adesso i sette sono stati assolti dalla Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti, presieduta da Guido Carlino.
L’invito a dedurre, che nel giudizio contabile è simile all’avviso di conclusione delle indagini preliminari nel codice penale, risale al settembre del 2017. La Procura regionale presso la Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti ha inizialmente ipotizzato un danno all’Erario per circa 21 milioni di euro, poi ridotto a 9.
L’inchiesta è il frutto, amaro, di un esposto-denuncia del Movimento 5 Stelle. Il dito accusatorio è stato puntato verso i costi in più sostenuti a causa del mancato raggiungimento dei livelli minimi di raccolta differenziata. E perché costi in più? Perché i rifiuti indifferenziati, anziché differenziati, sono stati conferiti in discarica, con spesa maggiore. Le indagini, che sono state sostenute dalla Guardia di Finanza, comprendono il periodo dal 2011 al 2014.
E secondo quanto riscontrato dalle Fiamme Gialle, la percentuale di differenziata a Palermo dal 2011 al 2013 è stata del 9%, e nel 2014 dell’8%. Ecco perché la Procura della Corte dei Conti ha presentato il conto alla cassa. Dietro alla scrivania del pagamento del danno si è seduta la sostituto procuratore generale, Maria Concetta Carlotti, e dall’altra parte della scrivania sono stati attesi per il pagamento, oltre Crocetta e Lombardo quali commissari regionali per l’emergenza rifiuti, ed i sindaci Orlando e Cammarata, anche gli ex assessori comunali all’Ambiente di Palermo, Michele Pergolizzi, Giuseppe Barbera, e Cesare Lapiana. Più nel dettaglio, secondo la Procura, avrebbero dovuto pagare Raffaele Lombardo 971 mila euro, Rosario Crocetta 628 mila, Diego Cammarata 179 mila, Leoluca Orlando 3 milioni e 781 mila euro, Michele Pergolizzi 179 mila euro, Giuseppe Barbera 2 milioni e 734 mila euro, e Cesare Lapiana 1 milione e 47 mila euro. Invece la Sezione giudicante ha ridotto ancora il danno potenzialmente contestabile a poco meno di 400 mila euro, conteggiando solo il pagamento del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi non differenziati.
E poi ha assolto i sette, liquidandogli anche le spese legali sostenute, perché ha escluso del tutto la possibilità di accertare la singola responsabilità degli imputati nell’ambito di un servizio così ampio, e coinvolgente così tanti soggetti, tanto da non consentire l’addebito di singole, specifiche e comprovate responsabilità. Inoltre, la Procura della Corte dei Conti non ha indicato quale condotta avrebbero dovuto adottare gli imputati. Inoltre, con legge del 2015, appena successiva al periodo incriminato, sono stati prorogati di 24 mesi i termini per il raggiungimento degli obiettivi di differenziata, riconoscendo e confermando la difficoltà a raggiungere tali obiettivi.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)