Ricorderemo questa 70esima edizione del Festival della Canzone Italiana come una esperienza quasi mistica, per eroici. Amadeus e “compagnia cantante” trascinano gli spettatori più coraggiosi fin dentro la notte, quando per sfinimento, quasi ti va bene tutto.
E così quando sono le due del mattino ti desti dal torpore del sonno che vorrebbe prendere il sopravvento, mentre Morgan – che a quanto pare ha deciso di punire Bugo cambiando le parole della canzone – si accorge che il suo compagno di palco non entra in scena, costringendo l’organizzazione a squalificarli dalla gara.
Cose da Morgan, verrebbe da dire, ma invece diciamo che la canzone non era manco un granché, che Bugo se ne farà una ragione ed io al posto suo non tornerei sul palco manco se la direzione decidesse di ospitarmi, da solo e fuori gara. Chissà cosa deciderà Amadeus.
Una serata lunga, dicevamo, lunghissima nella quale si decreta il vincitore tra i giovani che quest’anno è Leo Gassman figlio del noto attore, con il brano “Vai bene così“. Le polemiche sono dietro l’angolo perché è facile pensare che qualcuno si sia lasciato influenzare dal cognome. Io penso che le canzoni in gara fossero quest’anno debolucce e che di talenti manco l’ombra, per cui davvero uno sarebbe valso l’altro. Tecla però vince il “premio Lucio Dalla” dalla sala stampa per il suo pezzo “8 marzo“.
Il premio della critica Mia Martini per le nuove proposte, assegnato dai giornalisti della sala stampa dell’Ariston, va agli Eugenio in Via Di Gioia.
Le canzoni dei 24 big, tutti concentrati nella 4a serata del Festival di Sanremo, scorrono lente e mentre ci si abitua a qualche ritornello e ci si ricrede (ma solo un po’) su alcuni degli artisti in gara, capita di assistere a momenti commoventi come il saluto a Vincenzo Mollica, memoria storica del Festival che lascia per sempre Sanremo, o un Fiorello in gran forma che canta swing Quando Quando, con un Tony Renis che diventa direttore d’orchestra; Fiorello dimostra di essere un eccellente show-man ma ancor più di essere in grado di cantare meglio della metà degli artisti in gara.
Le “vallette” sono Antonella Clerici e la fidanzata di Valentino Rossi, Francesca Sofia Novello; Quella di “un passo indietro” per intenderci.
Tra gli ospiti la Nannini che canta con Coez, ma il risultato non è entusiasmante.
E poi ancora Dua Lipa la superstar di origine albanese, che fa milioni di visualizzazioni su youtube. Bella presenza scenica, canta e balla “Don’t start now” e tutto scorre come da programma.
Bravo Ghali, ospite anch’egli, che dopo l’ingresso scenografico di una finta caduta per le scale, regala all’Ariston un medley ben eseguito.
Alla fine delle lunga serata seguita da quasi dieci milioni di telespettatori, la Sala Stampa porta in vetta Diodato, seguito da Gabbani, Pinguini Tattici nucleari.
Ah dimenticavo Tiziano Ferro, che in queste ore impegnato è stato impegnato a ricucire i rapporti con Fiorello con il quale ieri sera si è scambiato un bacino. Cosa non si fa per campà.
Stasera l’ultima serata.
Ce la possiamo fare.
Simona Stammelluti