è città, oltre che provincia, a vocazione turistica. E’ platealmente evidente che la crisi, prima internazionale e adesso anche locale, legata al coronavirus, abbia investito in modo dirompente il settore turistico – ricettivo agrigentino, tra annullamento di prenotazioni, vertiginosa riduzione degli arrivi e cancellazione di eventi di attrazione. Gli imprenditori turistici agrigentini lanciano pertanto un accorato appello alla classe politica siciliana tutta affinchè, ad opera in primis del governo della Regione Siciliana, si levi forte e perentoria una richiesta di soccorso al governo Conte affinchè, come già prospettato per le Regioni del nord, anche in Sicilia sia innanzitutto sospeso il prelievo fiscale a carico delle imprese turistiche, salvaguardandone, con adeguate misure compensative, i livelli occupazionali. Bisogna agire subito al fine di evitare che una condizione di emergenza temporanea, quale si auspica sia l’emergenza coronavirus, non si traduca in Sicilia e nell’Agrigentino nella chiusura di centinaia di imprese turistiche e in licenziamenti di massa. Il governo della Regione prospetti subito al governo Conte che in Sicilia, peraltro già teatro del primo contagio nel Sud Italia, ricorre una calamità, e in ragione di ciò dichiari subito lo stato d’emergenza regionale da proiettare poi in ambito nazionale con i provvedimenti conseguenti.
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