A Realmonte oggi riunione operativa con l’assessore regionale Toto Cordaro dopo il sequestro del sito della Scala dei Turchi. Dettagli e interventi.
Dopo il sequestro preventivo d’urgenza del sito della Scala dei Turchi a Realmonte – disposto dalla Procura della Repubblica di Agrigento, eseguito dalla Capitaneria di Porto Empedocle, ed in attesa della convalida da parte del giudice per le indagini preliminari del Tribunale – l’assessore regionale a Territorio e Ambiente, Toto Cordaro, in accordo con il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha organizzato oggi lunedì 2 marzo una riunione operativa al Comune di Realmonte. Allorchè la Procura agrigentina ha riconosciuto gli atti di proprietà del privato Ferdinando Sciabbarrà come solo dichiarativi e non costitutivi, ed ancora allorchè il sito è del demanio regionale con vincolo paesaggistico, la Regione Siciliana e la Soprintendenza ai beni culturali e paesaggistici sono adesso i due custodi giudiziari della Scala dei Turchi. E, come prospettato dal procuratore Luigi Patronaggio, in tale contesto saranno predisposti gli interventi a tutela della zona e a difesa della pubblica incolumità, ovvero ciò che non è avvenuto finora. Ed ecco perché il sequestro preventivo d’urgenza, ed ecco perché l’ipotesi di reato di occupazione abusiva del demanio pubblico che grava su Sciabbarrà. All’incontro odierno a Realmonte, non solo al Municipio ma anche con un sopralluogo successivo a Scala dei Turchi, partecipano, insieme a Cordaro, il capo della Protezione civile della presidenza della Regione Calogero Foti, il comandante della Capitaneria di Porto Empedocle, Gennaro Fusco, ossia il delegato dal procuratore Luigi Patronaggio all’esecuzione del decreto di sequestro, il sindaco di Realmonte, Calogero Zicari, e poi i due custodi giudiziari nominati dal provvedimento di sequestro, e quindi: il dirigente regionale della Struttura territoriale dell’ambiente di Agrigento-Caltanissetta, Olimpia Campo, e il Soprintendente ai Beni culturali e paesaggisti di Agrigento, Michele Benfari. Il confronto di oggi segue una seduta tecnica all’assessorato per definire gli ambiti di competenza dei vari uffici, tra Cordaro e i dirigenti generali dei dipartimenti regionali Ambiente e Beni culturali, Giuseppe Battaglia e Sergio Alessandro. Lo stesso assessore Cordaro commenta: “Non appena ci è stato notificato il decreto di sequestro, ci siamo immediatamente attivati per coordinare gli interventi da effettuare. Il governo Musumeci ha sempre considerato prioritaria la tutela del bene rispetto ad ogni altro aspetto: la Scala dei Turchi, infatti, è un monumento che va ammirato e non calpestato, o peggio vandalizzato. Il provvedimento della magistratura non potrà che favorire questo percorso che mira a regolare la fruizione dell’area, coniugando il diritto del visitatore con la conseguente esigenza della salvaguardia del sito”.
Angelo Ruoppolo (teleacras)
Da una esagerazione all’altra. Metteranno solo una pietra tombale sull’economia della zona. La Scala dei Turchi non sono i Templi e ai Templi non si fa per fare il bagno. A che ci sono chiudano pure l’Isola dei Conigli e non ne parliamo più…