Pugno duro anche della Procura della Repubblica di Agrigento contro le violazioni all’ordine del “restate a casa”. Il procuratore, Luigi Patronaggio, ha impartito rigide disposizioni. Eccole: “Massima priorità alle segnalazioni per epidemia, epidemia colposa e falsa attestazione a pubblico ufficiale, provvedendo, in presenza dei giusti presupposti, a richiedere la misura cautelare qualora non sia stato già eseguito arresto o fermo se previsti. Ferma restando la valutazione caso per caso, e la discrezionalità del pubblico ministero assegnatario in ordine alla fondatezza e alla gravità del caso, appare opportuno procedere con una richiesta di decreto penale di condanna. In linea di massima, ricorrendo gravità del fatto, in ordine alla pena pecuniaria richiesta non va avanzata sospensione della pena. Nella sola settimana dal 10 al 17 marzo sono state presentate in Procura ben 344 notizie di reato per violazione del decreto della presidenza del Consiglio che impone limitazioni allo spostamento dei cittadini. Se alla denuncia della polizia giudiziaria non segue nell’immediatezza una risposta giudiziaria, la stessa denuncia resta priva di efficacia vanificando la funzione sociale preventiva della norma”.
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