L’emergenza COVID-19 ha evidenziato limiti e debolezze di assoluta grandezza, tutti abbiamo capito quanto fragile era il sistema della vita che, come ha detto giustamente il Papa, ritenevamo sano in un mondo malato. Stiamo cambiando modo di vivere, ma è opportuno incominciare a guardare al futuro.
Nella nostra città abbiamo bisogno un piano per ricominciare, con l’assoluta necessità di proposte e progettazione. L’amministrazione comunale, così come tutti noi, non può fermarsi solo alla conta dei danni, ma capire come affrontare il drammatico disagio sociale che ancora di più ha colpito tante fasce deboli, attenuate solo in parte da buoni spesa elargiti dallo stato, sicuramente non bastevoli per una emergenza che ancora continuerà a lungo. Un aumento del tasso della povertà che rischia di diventare ordinarietà.
E allora ci chiediamo: esiste una proposta amministrativa in tal senso? Cosa e come si vuole affrontare tale dramma? Ad esempio, non sarebbe opportuno a determinate fasce con reddito basso o nullo che non percepiscono il reddito di cittadinanza, posticipare oppure eliminare la tassazione dei tributi locali per l’anno in corso? Esite un BONUS idrico, perché non crearne anche uno per la TARI?. Bisogna uscire fuori dalla logica della partita di giro.
Va rivista nella sua essenza la politica della solidarietà sociale, vanno fatte scelte attente ed oculate, in direzione del miglioramento sociale, che non può essere contestualizzato da atteggiamenti impropri ed illusori, talvolta messi in campi da taluni soggetti che ricoprono cariche di responsabilità.
Riteniamo che avere rispetto della povertà debba significare pensare alla bisogno.
È questo il momento di donare idee e progetti, magari senza scomodare Madre Teresa di Calcutta.
La nostra formazione politica e culturale ci ha imposto in modo naturale di eliminare steccati e stare accanto alle istituzioni, alla Sindaca in particolare, a cui chiediamo di stigmatizzare le posizioni di alcuni suoi collaboratori, curare personalmente l’Assessorato alla Solidarietà Sociale, per potere meglio capire quanti soldi ci sono nei vari capitoli di spesa e verificarne la corretta distribuzione, vista la crisi ora sempre più vasta.
Così come chiediamo alla Sindaca Alba di aprire un osservatorio permanente con le tante realtà locali, vedi parrocchie e associazioni varie, che meglio di altri conoscono il problema della dilagante povertà, oggi una vera e propria pandemia sociale. Non possiamo stare solo a contare i danni, bisogna capire cosa dobbiamo fare domani, tutti insieme per il bene della città di Favara.
Michele Montalbano
Giuseppe Lentini
La parola povertà non va usata come per dire che quelli sono gli ultimi,quelli che non possono consumare e acquistare niente
Rivendico la lode della povertà nel senso che mi hanno insegnato i miei genitori e mia nonna,capire ciò che utile,bene per me e per gli altri senza che si faccia scempio delle risorse,sia materiali che intellettuali.
una risorsa che ci fa capire che facciamo le cose perché saranno utili e duraturi per noi e per figli dei nostri figli.La povertà conduca a non sprecare,a conservare.a riutilizzare e a coinvolgere tutti in un progetto comune,solido e duraturo.Buon lavoro