“Le aspettative di un settore già martoriato, che da mesi sperava di veder ripristinato il bilancio europeo della ‘politica agricola’, (visto anche l’impatto della crisi scatenata da covid19 che ha visto le aziende agricole in prima fila nel garantire i beni essenziali), vengono disattese dalla proposta di quadro finanziario pluriennale presentata ieri dalla Commissione europea. Si conferma, dunque, la volontà del collegio dei commissari di ridimensionare le risorse per gli agricoltori europei, già manifestata due anni fa”. È quanto afferma l’europarlamentare della Lega, Francesca Donato, membro della commissione Agri (Agricoltura e sviluppo rurale) del Parlamento europeo.
“Nonostante le correzioni di bilancio su pagamenti diretti e sviluppo rurale – aggiunge l’europarlamentare della Lega – e considerando anche le risorse del nuovo programma “Next Generation EU” del Recovery Fund sui nuovi impegni agricoli previsti dal Green Deal, rimane sul tavolo un taglio complessivo rispetto alla programmazione attuale di quasi 35 miliardi di euro a prezzi 2018, principalmente concentrato sul primo pilastro, quello dei pagamenti diretti”.
“Non solo, quindi, il taglio sarebbe largamente superiore alle nuove risorse disponibili, ma verrebbe fatto sulla componente che incide di più sul bilancio delle aziende agricole. Avremmo perciò il primo settore chiamato a far fronte alle ‘nuove sfide’, tutte da declinare, relative alla sostenibilità ambientale, togliendo risorse al sostegno vero, quello che più incide sul reddito aziendale e dal quale dipende la produzione agricola. Uno scenario negativo e inaccettabile, che in assenza di interventi correttivi, si abbatterà sulle aziende agricole italiane, penalizzando quelle più competitive e pregiudicando la tenuta della produzione agricola italiana ed europea, baluardo del nostro approvvigionamento e della nostra sicurezza alimentare anche in questo periodo di crisi”.
“In questo quadro – conclude la Donato – il governo italiano resta a guardare non intervenendo, nonostante le ripetute sollecitazioni, nemmeno per sbloccare i pagamenti dei contributi di superficie a centinaia di aziende messinesi e sassaresi, illegittimamente bloccati da AGEA da oltre un anno. Gli agricoltori italiani sono abbandonati mentre il Ministero si occupa solo di promuovere gli sbarchi di clandestini tramite sanatorie e sussidi. Così non si può andare avanti”.