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Nei prossimi mesi si terrà innanzi al TAR Lazio l’udienza di discussione del ricorso presentato dal magistrato originario di Cammarata Marcello Viola, contro la nomina a procuratore capo di Roma di Michele Prestipino Giarritta. La vicenda nasce a seguito dell’avvio da parte della Procura della Repubblica di Perugia di un’indagine relativa alle condotte del magistrato Luca Palamara (ex Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati) e di taluni componenti del CSM. A seguito di tale indagine, il CSM acquisiva – da Perugia – copia delle relative trascrizioni e, successivamente, disponeva la revoca delle proposte originariamente formulate a favore dei dottori Viola, Creazzo e Lo Voi. Con il ricorso, Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia hanno sostenuto che il CSM, da un lato ha ammesso come fosse acclarato il “ mancato coinvolgimento” di Viola rispetto al procedimento di Perugia e che lo stesso fosse “parte offesa rispetto alle macchinazioni o aspirazioni di altri”, ma dall’altro lato ha illegittimamente revocato l’originaria proposta a favore di quest’ultimo e, senza esternare alcuna motivazione idonea a giustificare tale cambio di indirizzo, non ha formulato nei suoi confronti alcuna nuova proposta.
Con il ricorso, si è, altresì, sostenuto che il CSM avrebbe valorizzato – in modo decisivo – il radicamento territoriale di Prestipino Giarritta e la conoscenza da parte di quest’ultimo del contesto di riferimento della Procura di Roma, senza condurre correttamente il giudizio comparativo e omettendo di valutare i numerosi titoli e le importanti esperienze vantate di Viola. Si è, infine, sostenuto che il CSM avrebbe errato nel ritenere prevalente l’esperienza di Prestipino Giarritta in materia di criminalità organizzata, senza tenere adeguatamente conto delle esperienze del dott. Viola quale Procuratore della Repubblica di Trapani (ossia un territorio con una radicata presenza di complesse strutture criminali di tipo mafioso), quale componente della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo di e quale GIP presso il Tribunale di Palermo.