“Ai Comuni servono fondi per scuole, trasporti, infrastrutture. Ho sottoscritto il documento di Anci (l’associazione nazionale dei Comuni Italiani) denominato “Città-Italia” con cui i sindaci chiedono al Governo nazionale 20 dei 200 miliardi del Recovery Fund, il piano straordinario Europeo per far ripartire l’Italia. Tra i punti più importanti sottolineati dal documento: efficientamento energetico, ed energia verde, mobilità sostenibile, recupero e riuso dei rifiuti, reti digitali, piano scuola, edilizia abitativa per contrastare le povertà, recupero delle periferie, beni culturali e ambientali, una scuola per la formazione di una classe dirigente per la pubblica amministrazione. Non un libro dei sogni, ma azioni che anche un piccolo Comune come Agrigento ha in gran parte portato avanti pur senza fondi. Occorre più forza per sostenere il processo di ripresa che noi sindaci chiamiamo “Rinascimento Italiano”, un processo che parte proprio dai Comuni, tutti, non solo le grandi città metropolitane già dotate di infrastrutture e proiettate più avanti nel futuro. Occorre più forza per Agrigento che lotta ancora per il completamento di infrastrutture minime come la Agrigento-Palermo e la Agrigento-Caltanissetta o per una linea ferroviaria degna di questo nome. Non si può pensare di far ripartire l’Italia tagliando fuori una significativa parte del Paese, che attende da sempre di poter stare al passo con l’Europa. Occorre che il Governo pensi al futuro di questa nostra terra, già duramente provata, che vuol divenire motore assieme al resto del Paese da ora ai prossimi 50 anni. I giovani siano in condizione di investire nel loro futuro, anche cambiando strategicamente progetto di vita, adattandolo a una realtà in continuo mutamento. Le città come Agrigento sono il motore del cambiamento”.
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