Oltre a fare chiarezza e occorre anche tutelare anche l’ambiente. La Guardia costiera di Lampedusa ha diffidato il comandante del peschereccio “Valeria III”: “Si proceda al recupero della barca per evitare sversamenti in mare”. Non sarà semplice, né tantomeno sarà un’operazione da poter realizzare nel giro di qualche ora, ma il peschereccio “Valeria III” non deve inquinare e deve ritornare a galla. Anche perché dovrà essere sottoposto ad accertamenti tecnici per stabilire cosa abbia determinato, ad un miglio e mezzo da Capo Ponente, il naufragio che è costato la vita a Giovanni Bono, pescatore di 59 anni. Ieri, a Lampedusa, è stata giornata di lutto cittadino, con tanto di bandiere – quelle del Municipio – a mezz’asta. Sulla tragedia, la Procura della Repubblica di Agrigento – con a capo il procuratore Luigi Patronaggio – ha aperto un fascicolo d’inchiesta, a carico di ignoti per le ipotesi di reato di naufragio ed omicidio colposo. Oltre agli accertamenti tecnici sul peschereccio – sull’isola si parla di una falla apertasi all’improvviso nello scafo -, la Procura ha disposto l’esame esterno della salma del pescatore cinquantanovenne.
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