L’Italia dagli anni novanta del secolo scorso tenta di dare un ammodernamento alla sua struttura costituzionale e democratica con l’obiettivo dichiarato, ma molto probabilmente mai voluto, di eliminare le disuguaglianze tra i territori del nord e del sud che di fatto minano anche all’esistenza stessa della Nazione Italiana, viste le enormi tensioni che questa iniqua sperequazione crea.
Tutti i Governi che si sono alternati nel tempo in Italia al loro insediamento sono titolari della soluzione definitiva in grado di unificare realmente il paese.
Purtroppo ancora oggi dopo poco più di 150 anni il disagio che colpisce le regioni meridionali e la Sicilia invece di diminuire si è sviluppato ed ingigantito con l’assurdo aggravio che la spesa pubblica si è concentrata sempre di più verso le regioni del nord sfavorendo il sud e la Sicilia.
Con la riforma costituzionale del Titolo V della Costituzione si è introdotto il concetto di maggior autonomia delle Regioni con una contropartita chiamata L.E.P. Livelli Essenziali delle Prestazioni. Questi strumenti dovrebbero garantire uguaglianza su tutto il territorio Nazionale e per tutti i cittadini italiani, specialmente nei settori dei diritti civili e sociali.
Attraverso i LEP le regioni più svantaggiate dovrebbero ricevere più investimenti da parte dello Stato Centrale con l’obiettivo di recuperare lo svantaggio economico, sociale e civile che oggi crea disparità tra nord e sud.
Il recupero dello svantaggio esistente, non solo non è stato realizzato, ma la forbice si è ulteriormente allargata. Il Legislatore pur avendo legiferato, ormai circa 10 anni fa, l’istituzione dei LEP, strumento di perequazione della spesa pubblica tra le regioni, di fatto non li ha mai realmente introdotti, continuando ad usare come base di calcolo la “spesa storica” per erogare risorse agli Enti Locali ed alle Regioni.
Con questa scelta iniqua di fatto lo Stato ha continuato ad erogare sempre più fondi alle regioni più ricche e sempre meno fondi alle regioni più povere, allargando il solco tra nord e sud.
Oltre al fattore di equità, questo agire non crea ricchezza e non crea sviluppo mentre in realtà l’Italia ha necessariamente bisogno si spesa pubblica al sud per dare il via alla ripresa economica.
Programmare grandi piani di investimento in infrastrutture e servizi al Sud paradossalmente sarà di impulso anche per il nord e le sue aziende che crescerebbero in termini di fatturato e di commesse.
Il Centro Studi Economici del Sinalp invita l’attuale Governo a inserire nella sua agenda l’attuazione dei LEP per avere finalmente contezza delle reali differenze di investimenti pubblici nelle varie regioni italiane e poter finalmente programmare una spesa pubblica in investimenti equa ed in grado di contribuire all’annullamento delle differenze tra nord e sud.