La legge di Bilancio 2020, veicolata nella legge 27 dicembre 2019, n.160 all’art. 1, introduce la riforma della riscossione dei tributi degli enti locali. I Comuni, in particolare, potranno accedere direttamente al conto corrente dei cittadini per il recupero delle imposte non pagate (IMU, TARI ecc). In questo modo entro tre mesi dalla notifica di mancato pagamento, gli enti locali potranno attivare la procedura di riscossione coattiva attraverso raccomandata o pec. La riscossione resta comunque sospesa altri sei mesi così da permettere al cittadino di mettersi in regola prima di precedere al recupero forzato. “La cosa che lascia perplessi – afferma Gaetano Cusimano, responsabile cittadino lavoratori autonomi della Confasi Sicilia – è la disparità di trattamento tra dipendenti pubblici e lavoratori autonomi: ai primi se morosi viene pignorato 1/5 dello stipendio, al lavoratore autonomo invece viene bloccato il conto corrente con gravissime ripercussioni economiche. In sostanza due pesi e due misure. “Alla luce di quanto evidenziato ci attendiamo– afferma Davide Lercara, Presidente Regionale della Confasi Sicilia- che tale norma possa cambiare equiparando il lavoratore autonomo al dipendente”.
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