Se a settembre la sentenza di I grado del TAR aveva stabilito che l’aumento della Tari disposto nel 2018 dal Comune di Campobello nell’Agrigentino, era illegittimo, oggi anche il secondo grado del CGA conferma che quanto denunciava il Movimento 5 Stelle era esatto. I cittadini di Campobello adesso meritano la restituzione delle somme a questo punto indebitamente incassate dal Comune a causa di una scelta scellerata del primo cittadino”. A dichiararlo sono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle Giovanni Di Caro e Francesco Cappello a proposito della della sentenza di II grado del Consiglio di Giustizia Amministrativa che boccia deliberazione comunale con la quale il comune di Campobello di Licata nell’Agrigentino aveva stabilito nel 2018 un aumento del 30 per cento della tariffa della tassa sui rifiuti (TARI). “È il 28 Marzo 2018 – ricostruiscono i deputati – quando gli attivisti del Meetup 5 stelle Campobello di Licata assistono e trasmettono la diretta della seduta consiliare in cui si è votato all’unanimità l’aumento del costo della tari per circa il 30%. Un aumento che ha messo fortemente in crisi le famiglie e le attività commerciali della comunità.
Così con il gruppo locale del Movimento 5 Stelle coordinato da Giuseppe Sicilia, Roberto Casuccio, Salvatore Gravotta e Davide Lo Leggio e dal senatore Rino Marinello, abbiamo portato avanti un’azione legale contro tale delibera portando quindi il Comune di Campobello in Tribunale. Morale, oggi anche il CGA ci ha dato ragione dopo che il TAR aveva annullato gli atti comunali impugnati, riconoscendo le ragioni dei ricorrenti. Nel caso di specie, il Comune di Campobello di Licata dovrà prendere atto di quanto stabilito anche in questa sentenza, trovando il modo di restituire le somme ai cittadini. Siamo stati al fianco della cittadinanza e abbiamo vinto. Un modello virtuoso di partecipazione dal basso che contiamo di estendere in tutta la Sicilia” – concludono i deputati.