La Cassazione risponde no alla richiesta di Giovanni Brusca di usufruire di 270 giorni di sconto pena. Libero nel 2022 anziché nel 2021.
Il 7 ottobre del 2019 la Cassazione ha risposto no alla richiesta di concessione degli arresti domiciliari in una località protetta da parte di Giovanni Brusca, detenuto in carcere da 24 anni. Anche la Procura Generale della Cassazione, nel corso della requisitoria, ha ritenuto di non concedere la detenzione domiciliare all’ex boss di San Giuseppe Jato. Il difensore di Giovanni Brusca, l’avvocato Antonella Cassandro, che ha firmato il ricorso in Cassazione, spiegò: “Brusca terminerà di scontare la pena in carcere nel 2022 se la Cassazione non aprirà ai domiciliari, ma potrebbe tornare libero alla fine del 2021 perchè ha uno ‘sconto’ di 270 giorni come previsto dal regolamento carcerario. La Cassazione, così come il Tribunale di sorveglianza, ritengono che Brusca non si è ravveduto a sufficienza. Invece Brusca non rifarebbe quello che ha fatto e ha dimostrato ravvedimento, come sostengono il Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho, la direzione del carcere di Rebibbia, e le autorità di pubblica sicurezza di Palermo. E’ comunque umanamente comprensibile la posizione di contrarietà al beneficio espressa dai familiari delle vittime di Brusca”. Ebbene, adesso a Brusca sono stati cancellati i 270 giorni di sconto pena che gli avrebbero restituito la libertà nel 2021 anziché nel 2022. Infatti, ancora la Cassazione ha risposto no alla detrazione dei 270 giorni dai 26 anni di carcere, ovvero quanta galera è stata inflitta a Giovanni Brusca perché collaboratore della giustizia e nonostante le decine di efferati delitti commessi, tra cui la strage di Capaci ed il sequestro e l’uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo. Nel corso della detenzione Brusca ha usufruito di 80 permessi. Ed a fronte delle polemiche insorte in ragione di ciò, un ex difensore di Giovanni Brusca, l’avvocato Luigi Li Gotti, a suo tempo replicò così: “’I permessi di cui usufruisce Giovanni Brusca non sono giornate di divertimenti o di nuotate in piscina. Sono permessi brevi con tante limitazioni, così come prevede il regolamento”.