Blitz ittico dei Carabinieri di Agrigento

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Operazione dei Carabinieri contro la pesca abusiva e commercio non certificato di prodotti ittici, tra Agrigento e Porto Empedocle. I dettagli.

Tre catanesi, dai 35 ai 40 anni di età, hanno viaggiato da Catania a San Leone, marina di Agrigento, per pescare di frodo. Hanno violato le norme anticovid, il no allo spostamento da un Comune all’altro. I tre sono stati bloccati al porticciolo di San Leone e sanzionati dai Carabinieri del Nucleo operativo radio mobile di Agrigento, coordinato dal tenente Alberto Giordano. Contravvenzioni per 8.500 euro, compresi i 400 euro ciascuno per la violazione del divieto di spostamento. Sequestrata l’imbarcazione e anche le attrezzature per la pesca subacquea. La barca, di quasi 4 metri, è stata condotta da Catania ad Agrigento su un carrello. I catanesi sono stati sorpresi intenti a scaricare un pesante carico di ricci di mare, dentro dei sacchi. Un cittadino si è accorto di ciò, e ha telefonato ai Carabinieri. Perché pesca di frodo? Perché la pesca subacquea consente un massimo di 50 esemplari, e i catanesi hanno pescato tanti ricci di mare in più. Tutti i ricci di mare sequestrati, per un valore di mercato di circa 4mila e 500 euro, sono stati rigettati in mare. Ancora i Carabinieri, a Porto Empedocle, hanno sorpreso un furgoncino intento a trasportare pesce senza alcuna autorizzazione, prima dell’alba, violando così il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino. Il trasporto di prodotti ittici senza autorizzazione è lavoro in nero.

di Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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