“Chi è senza peccato scagli la prima pietra”

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La reazione dei Giovani di Italia Viva di Agrigento agli insulti e le invettive nei commenti alla notizia sui social di Totò Cuffaro contagiato dal coronavirus.

La notizia dell’infezione da covid 19 che ha colto l’ex presidente della Regione, Totò Cuffaro, e la moglie, pubblicata sui social, ha scatenato una raffica di commenti tra insulti e invettive oggettivamente indecenti. In proposito intervengono i Giovani di Italia Viva di Agrigento, coordinati da Giorgio Bongiorno, che affermano: “I benpensanti di una certa sinistra forcaiola, che adotta sempre due pesi e due misure, diventano la fonte dell’odio contro un uomo in difficoltà che certamente, tra tanti colpevoli, è l’unico che ha pagato per le tante sue superficialità nell’amministrare la cosa pubblica, le sue tante clientele nella ricerca del consenso, l’elevazione a sistema di pratiche distorsive del pubblico interesse. Ma siamo convinti che una superficialità, per quanto deprecabile, non trasforma un uomo delle istituzioni in un mafioso. Badate bene, non vogliamo commentare alcuna sentenza passata in giudicato, né tanto meno tornare a una condanna, per altro già scontata. Da giovani queste cose non le abbiamo vissute, ce le hanno raccontate, ma un’idea ce la siamo fatta. La nostra idea, largamente condivisa dalla gente comune, è che Cuffaro abbia pagato le sue colpe, che certamente ha, ma tutto è tranne un mafioso. La nostra opinione non è assolutoria, tutt’altro, ma qualunque sia stata la sua colpa l’ha scontata interamente. Non dimentichiamoci che contro il cosiddetto “cuffarismo”, ovunque si annidasse, essendo stata una pratica diffusa, hanno agito personaggi che della retorica antimafia ne hanno fatto una bandiera, un punto di forza, un sistema di potere, e infine, un intreccio criminale. Il sistema “Montante”, il sistema “Saguto”, un certo sistema confindustriale Siciliano, ci sembrano molto più affini alla mafia di quanto non lo sia stato Totò Cuffaro con la sua superficialità. Oggi, di fronte ad una sua difficoltà personale, assistiamo a espressioni violente, di profondo odio personale da parte di un giustizialismo a fasi alterne, ma assistiamo anche ad esorbitanti attestati di affetto e solidarietà da parte di un intero popolo, che ci offrono di Cuffaro una rappresentazione plastica della sua popolarità e una fiducia nella persona, ma anche nell’uomo politico, che oggi stava provando a ricostruire la sua piccola area politica. La verità è che in questo paese abbiamo smarrito l’umanità, quella stessa umanità di cui Cuffaro, è un intero popolo a dirlo, è stato un grande campione”.

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