Musumeci, tra rimpasto e ricandidatura

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Il presidente della Regione, Nello Musumeci, interviene nel merito del rimpasto della giunta e dell’eventuale sua ricandidatura alla presidenza.

Il presidente della Regione, Nello Musumeci, è intervenuto nel merito del rimpasto o, come lui stesso ribadisce, delle modifiche, della giunta regionale. E ha affermato: “Se io mi volto indietro al precedente governo, quello di centro-sinistra, vedo che sono stati sostituiti 47 assessori in 5 anni e mi vergogno. Noi ne abbiamo sostituiti 5. E allora si può pensare che possa essere un problema il fatto che dopo 3 anni ci possa essere la necessità di una sostituzione di un assessore che magari si è stancato o che vuole fare altre cose? È pressoché fisiologico e lo stiamo valutando: lo valuto io, lo valutano le forze politiche che con me hanno proposto e deciso la squadra di governo. Ma saranno soltanto degli aggiustamenti, come è normale che accada prima di prendere la volata finale, il traguardo volante si direbbe nel gergo ciclistico. Non c’è nessuna frizione, è tutto nella normalità. Tema serio è adeguare la squadra del governo alle esigenze del momento. Siamo una squadra affiatata siamo un governo fatto di persone perbene e questa è una cosa importante abbiamo tenuto lontano dalla regione la cronaca giudiziaria è la cronaca nera”. Poi, ancora, il governatore dei siciliani si è soffermato su una sua eventuale ricandidatura alla presidenza della Regione. Così: “Se io dovessi vivere l’ansia della prossima campagna elettorale farei malissimo il mio lavoro perché sarei costretto, nella bramosia di raccogliere quanti più consensi, a dire a tutti sì, è questa terra è l’ultima regione d’Italia proprio perché ha avuto una classe dirigente, fatte rare eccezioni, che ha detto sempre sì a tutti. Chi governa non può dire sempre sì, ogni tanto qualche no va detto. Ti fai qualche nemico, ma ne vale la pena se devi rompere col passato, se devi tagliare i rami secchi, se devi togliere il marcio. Ecco perché per me in questo momento il tema non è se mi ricandido o no ma cosa riesco a fare fino all’ultimo giorno di quello che ho promesso. Negli ultimi sei mesi, dopo avere fatto un bilancio di quello che saremo riusciti a realizzare o ad avviare a realizzazione, saremo nelle condizioni di porre il tema della prossima candidatura. Di solito un presidente uscente dovrebbe essere ricandidato se non ha commesso indicibili errori, e io di errori ne ho commessi, ma non credo tanti. Però è un tema che in questo momento non mi sento di affrontare. Lo affronterò con i partiti della coalizione, naturalmente. E anche lì, è normale che ognuno abbia delle legittime aspirazioni, ma ci sediamo attorno a un tavolo e in una settimana chiariamo tutto”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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