di Mario Gaziano
Trascinato da “Cattivi pensieri”, titolo di un film iperbolico, scritto, diretto e interpretato da un nevrotico Ugo Tognazi, con la conturbante (anni ’70) Edwige Fenech, tento mestamente un’analisi di un anno oramai alla liquefazione.
Solo e sempre cattivi pensieri.
Un anno disastratato disastroso, con una nazione messa in ginocchio, adeguato modus per pregare.
Con proposte e controproposte, con mitragliate di norme e di decreti.
Oltre alla preoccupazione infinita…, la infinita confusione.
Scriveva il sottilissimo Flaiano (scrittore e sceneggiatore di Fellini) “La situazione politica in Italia è grave,ma non è seria”.
Così il ballo delle notizie e contronotizie è un fox trot alla Fred Astaire e Ginger Rogers :vaccino sì, vaccino no?, Vaccino no, vaccino sì.
Ricordo che il grande Leonardo Sciascia nel suo “Affaire Moro” , con il suo sorriso intellettualmente arguto, (a proposito delle Brigate rosse e del sequestro Moro) ironizzava di come l’Italia tutta fosse dedita a discutere sul gerundio” procedendo” e raramente sulla tragicità della sostanza ”procedendo all’esecuzione”.
Un anno dunque di parole, di parole, di parole. Tanta buona volontà ma mai una seria capacità di programmazione.
E giunti allo scollinamento del duemilaventi si scatena il problema: ma le siringhe ci sono per tutti? E i frigo specializzati per conservare le enormi quantità di vaccini (200 milioni), arrivano o non arrivano? In Germania gli elenchi dei vaccinanti sono già pronti e operativi.
E qui si discute, si parla e si ridiscute: lo specialista riconosciuto, il politico del dissenso, il negazionista, il vetero-populista. Insomma tutti e più di tutti.
Intanto il Natale è rosso. I veglioni sono rossi. I cenoni sono rossi. Solo qualche specialista, virologo ,epidemiologo non è rosso (di vergogna) per le sue mancate previsioni.
Soccorre ancora il graffiante Flaiano :”Ho poche idee ma confuse !”
Quattro giorni di quarantena per tutti: Vigilia, Natale, Santo Stefano ,più il post-festivo. E poi il 31 dicembre e un gennaio dall’avvio isolazionista.
Sessanta milioni di Italiani in quarantena. Anche nei paesini con 150 abitanti dove il virus non si è mai visto. Mah!!!!
E scivolano ,così, i cattivi pensieri…: a stracciare le superficialità, a perforare le supponenze, a scardinare le ipocrisie e le false commozioni di politici in Tv.
E irrompe, a proposito di politici che si commuovono, il fulminante Trilussa:
“…e allora pianse, pianse, pianse così bene
che quasi quasi…. ce rideva puro lui”.
Buon anno e buona salute.
Citazioni, Mario, che gareggiano con il fluire del tuo discorso che denota la tua vasta cultura.
Mi chiedi quale delle citazioni mi è piaciuta più delle altre?
Senza pensarci su molto, ti rispondo: la prima di Flaiano.
Chissà perché!
Ignazio