Con 48 ore di ritardo rispetto alle altre province siciliane a causa di un problema tecnico burocratico, prenderà il via la campagna di vaccinazione al personale sanitario che svolge la propria attività nei vari presidi ospedalieri.
Dallo scorso giovedi mattina 6 mila vaccini anti Covid sono custoditi e controllati da un servizio di sicurezza all’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca, l’unico che al momento dispone di un’adeguata cella frigorifera per la conservazione delle fiale a meno 80 gradi (il 10 gennaio è previsto l’arrivo e il montaggio di un impianto analogo anche all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento).
Non è stato possibile cominciare le operazioni di vaccinazione, fissate per il pomeriggio della stessa giornata a causa di un problema con la fornitura della Pfizer/BioNTech, che per le province di Agrigento, Caltanissetta e Ragusa aveva disposto come area terminale di arrivo il centro nisseno. Il sistema tecnologico dei codici a barre aveva previsto un solo codice per sbloccare l’utilizzo della fornitura, e non tre, per cui sono stati necessari per tutta la giornata di ieri contatti diretti con l’azienda fornitrice. L’autorizzazione è arrivata nel pomeriggio di ieri e così è stata riattivata la procedura programmata dalle varie Asp.
Questa mattina a Sciacca i sanitari dell’ospedale di Sciacca (aree Covid ed Emergenza) hanno cominciato la campagna vaccinale. Il primo vaccinato è stato il direttore sanitario di presidio Gaetano Migliazzo. Altre dosi con opportuna scorta sono partite con destinazione i presidi sanitari di Ribera, Agrigento, Licata e Canicattì.
I primi a sottoporsi alla vaccinazione sono stati gli addetti alle operazioni del V Day, poi i sanitari che operano nei reparti Covid e nelle Usca, ed a seguire tutti gli altri, anziani e personale delle Rsa.