Il Consiglio dei ministri approva un nuovo decreto anti-covid. Le misure previste, tra l’istituzione della zona bianca e del registro nazionale dei vaccini.
Nella notte il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo decreto che ha introdotto una serie di misure legate all’emergenza covonavirus. Il testo, in estrema sintesi, è riassumibile in tre punti: in due dagli amici, no agli spostamenti fra le regioni fino al 15 febbraio, e stato di emergenza prorogato fino al 30 aprile. Più nel dettaglio, l’estensione dello stato d’emergenza è stata deliberata in conseguenza della dichiarazione di “emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale” da parte dell’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità. E poi, il decreto conferma, fino al prossimo 15 febbraio, il divieto già in vigore di ogni spostamento tra Regioni o Province autonome diverse, con l’eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. E’ comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Altre misure da applicare sull’intero territorio nazionale dal 16 gennaio fino al 5 marzo sono: “E’ consentito, una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata, tra le 5 e le 22, a un massimo di due persone ulteriori a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che con loro convivono. Tale spostamento può avvenire all’interno della stessa Regione, in area gialla, e all’interno dello stesso Comune, in area arancione e in area rossa, fatto salvo quanto previsto per gli spostamenti dai Comuni fino a 5.000 abitanti. Qualora la mobilità sia limitata all’ambito territoriale comunale, sono comunque consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia. Inoltre, ecco una novità: è stata istituita una cosiddetta zona “bianca”, nella quale si collocano le Regioni con uno scenario di “tipo 1”, ovvero un livello di rischio “basso” e una incidenza dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti. In area “bianca” non si applicano le misure restrittive previste dai decreti del presidente del Consiglio dei ministri (i Dpcm) per le aree gialle, arancioni e rosse ma le attività si svolgono secondo specifici protocolli. Infine, a fronte della necessità di agevolare l’attuazione del piano vaccinale per la prevenzione del contagio da covid 19, è stato istituito un registro nazionale dei vaccini, ossia una piattaforma informativa nazionale idonea ad agevolare, sulla base dei fabbisogni rilevati, le attività di distribuzione sul territorio nazionale delle dosi vaccinali, dei dispositivi e degli altri materiali di supporto alla somministrazione, e il relativo tracciamento.