A lavoro il “tavolo” costituito alla Regione per contrastare il deposito di rifiuti radioattivi in Sicilia. L’intervista all’assessore Toto Cordaro.
Entro la fine di febbraio saranno pronte le motivazioni per sostenere la netta contrarietà della Regione all’inserimento di quattro aree della Sicilia nella mappa nazionale dei siti di possibile stoccaggio di scorie radioattive. Si è insediato il “tavolo” di lavoro che elaborerà le osservazioni. Attorno al “tavolo” siedono quattro docenti delle Università dell’Isola, i sindaci di Trapani, Butera, Petralia Sottana e Castellana Sicula, il commissario straordinario di Calatafimi-Segesta, e la presidente della commissione Ambiente all’Assemblea Regionale, Giusy Savarino. A presiedere la “tavolata” è l’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Toto Cordaro, ed a coordinarla è Aurelio Angelini, presidente della Commissione tecnico-scientifica di verifica dell’impatto ambientale. Il gruppo di lavoro ha 60 giorni di tempo dalla pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) per formulare le argomentazioni contrarie da presentare a Roma entro il 4 marzo. La mappa nazionale prevede la ripartizione in tre fasce dei 67 siti potenzialmente idonei sul territorio nazionale: la prima è composta da 12 siti ritenuti “molto interessanti” la seconda di 11 siti classificati come “interessanti” e, infine, una terza fascia che comprende 44 siti “meno interessanti” in cui rientrano i quattro siciliani, ovvero Trapani, Calatafimi-Segesta, Castellana Sicula-Petralia Sottana e Butera. Il presidente della Regione, Nello Musumeci, commenta: “Abbiamo tempestivamente dato vita a questo gruppo di studio formato da persone qualificate per mettere assieme le ragioni per le quali possiamo contestare la paventata previsione di ospitare il deposito delle scorie nucleari. Non servono battaglie campanilistiche o cieche contestazioni, ma confrontarsi con argomentazioni ragionevoli, con tesi inoppugnabili. Lo Stato ha il diritto e il potere di decidere quale sito utilizzare, se non si trova davanti a contestazioni fondate. Noi, invece, abbiamo sufficienti elementi per dimostrare che la previsione rimane del tutto irragionevole” – conclude. Ed Aurelio Angelini aggiunge: “Le criticità generali già rilevate riguardano il trasporto delle scorie radioattive che dovrebbe avvenire via mare e che rappresenterebbe un ulteriore aggravamento in termini logistici, l’alto grado di sismicità della regione e il fatto che alcuni dei siti individuati ricadono in aree geologiche di particolare interesse, fra cui il Geopark delle Madonie, indicato dall’Unesco” – conclude Angelini.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)