Dopo l’ennesimo rinvio delle elezioni Provinciali in Sicilia, la Lega bacchetta la politica regionale e prospetta la ricostituzione delle Province.
Nel disegno di legge di riforma degli Enti Locali in Sicilia, appena approvato dall’Assemblea Regionale, vi è anche il rinvio delle elezioni Provinciali di secondo livello già in calendario il 28 e il 29 marzo prossimi. Si tratta dell’ennesimo slittamento del voto dal 2014, anno della famigerata riforma “Crocetta”. La Lega non solo ritiene che tale rinvio pregiudichi la credibilità della politica regionale, ma rilancia annunciando che proporrà a Roma la ricostituzione delle Province, adesso Liberi consorzi comunali che, in verità, non hanno ancora consorziato alcunché. Sì, il segretario regionale della Lega in Sicilia, Nino Minardo, afferma: “Al di là dell’ultimo anno vissuto in pandemia, e dei tanti imprevisti che ci hanno portato a questo punto, faccio sommessamente notare che dalla fanfaronata di Crocetta colpevolmente approvata dal Parlamento siciliano nel marzo 2014 sono passati quasi 7 anni, circa 2.500 giorni con i Liberi consorzi in perenne commissariamento, senza alcuna guida politica, in crisi finanziaria e con migliaia di dipendenti che potrebbero essere messi in condizioni di lavoro più produttive e gratificanti. E’ impensabile che la maggioranza in questa legislatura non riesca a sanare la frattura politica, istituzionale e di autorevolezza causata dalla precedente maggioranza nella scorsa legislatura. In accordo con i deputati regionali della Lega facciamo appello a tutti i deputati del centrodestra e al Parlamento regionale affinché si pongano le basi per potere avviare immediatamente una discussione nuova nel merito e nel metodo con tutti, portando avanti sin da subito il principio che quello appena votato debba essere l’ultimo rinvio per le elezioni di secondo livello dei Liberi consorzi in Sicilia. Nel frattempo – prospetta Minardo – mi farò promotore di un percorso a Roma con la Lega per riproporre una volta per tutte la ricostituzione delle Province in Italia. La riforma delle Province è stata un fallimento ovunque, e un fallimento ancora peggiore in Sicilia”- conclude il segretario leghista. In principio il voto è stato in calendario il 20 novembre 2016, e poi è stato rinviato al 26 febbraio 2017. Poi invece altro rinvio, a domenica 30 luglio 2017. Poi la legge di ripristino dell’elezione diretta del presidente e dei consigli delle Province, poi impugnata dal governo nazionale, ha fissato il 18 febbraio 2018 come data per le elezioni, poi ritenuta impraticabile e rinviata alle Amministrative della primavera 2018, 10 giugno 2018. Anzi no: altro rinvio ad una domenica compresa tra il 15 ottobre e il 15 dicembre 2018. E invece nulla. Il 16 gennaio 2020 il governo Musumeci annuncia: si vota domenica 19 aprile 2020. E invece no. Nell’autunno 2020. E invece no: nel marzo 2021. E invece no.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)