“La mia ostinata fiducia nella giustizia è stata ripagata”. L’ex presidente della Regione siciliana, Totò Cuffaro, commenta la sua uscita di scena da un procedimento per voto di scambio usando le stesse parole che ha scritto a caldo su Twitter.
Il gip di Termini Imerese, Valeria Gioeli, ha chiuso il caso decretando il “non luogo a procedere” nei confronti di decine di imputati tra cui Cuffaro, il deputato della Lega Alessandro Pagano e l’assessore regionale all’Ambiente, Toto Cordaro. Il magistrato ha applicato nei loro confronti un principio affermato dalla Cassazione secondo cui non sono utilizzabili per alcune ipotesi di reato le intercettazioni effettuate in un altro procedimento. “Mi dichiaro socraticamente contento”, dice Cuffaro che è medico radiologo ma durante la detenzione per una condanna per favoreggiamento della mafia si è laureato anche in scienze giuridiche. E aggiunge: “Il gip ha fatto il suo lavoro in modo ineccepibile: ha studiato il caso, guardato le carte e ha assunto una decisione ineccepibile. Mi resta l’amarezza di essere stato per quattro anni e mezzo sotto indagine. Ma sono soddisfatto dell’esito del procedimento che ho affrontato con serenità e con il rispetto dovuto alla giustizia”. Cuffaro sottolinea ancora gli effetti della decisione del gip: “Ha evitato di incrementare con un dibattimento infondato l’ingorgo della giustizia”.
“Ne esco – conclude – più ricco di speranza e di umanità: quelle che ho vissuto nell’altra esperienza che mi è costata cinque anni di carcere”. E in carcere ha maturato, ricorda, una sensibilità per i diritti dei detenuti: un tema che domani lo porterà a Catania per partecipare a un sit in davanti al carcere di piazza Lanza.