Fermo non convalidato e nessuna misura cautelare applicata: il gip del tribunale di Taranto, Rita Romano, ha rimesso in libertà Igino Della Volpe, commercialista di 63 anni, finito in carcere nell’ambito dell’operazione “Waterloo” sul cosiddetto “sistema Campione”, che ipotizza l’esistenza di una vera e propria rete criminale messa in piedi dall’ex presidente di Girgenti Acque. Il giudice ha accolto la richiesta, formulata a conclusione dell’interrogatorio, dal difensore, l’avvocato Daniela Posante, e non ha neppure applicato alcuna misura cautelare.
L’indagato, al quale si contesta di avere avuto un ruolo di “promotore e organizzatore” dell’associazione a delinquere, e’ stato fermato a Taranto e l’interrogatorio si è celebrato in videocollegamento davanti al gip del tribunale pugliese. Il commercialista, che nel corso degli anni ha avuto svariati incarichi in Girgenti Acque e Hydortecne, in mattinata, ha risposto per circa due ore alle domande del giudice dicendosi estraneo ai fatti. “Non ho fatto parte – ha detto – di alcuna associazione, anzi ho avuto spesso un atteggiamento critico nei confronti della gestione della società”. Su alcune contestazioni relative a doppie fatturazioni e irregolarità contabili, Della Volpe si è giustificato parlando di “leggerezze procedurali”. Dopo poche ore il provvedimento del gip che lo rimette in libertà sottolineando l’assoluta assenza di qualsiasi pericolo di fuga e la mancanza di esigenze cautelari sottolineando che “si tratta di fatti datati nel tempo e l’indagato, essendo del tutto incensurato, non potrebbe inquinare alcuna prova essendo, peraltro, cristalizzato il quadro accusatorio”.