Per far partire l’Aica, un prestito di 10 mln che i (33) Comuni devono restituire in 5 anni

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di Filippo Cardinale

Far partire il nuovo gestore idrico agrigentino, la Aica, costa ai Comuni 10 milioni di euro da restituire in cinque anni. Ogni Comune riceverà una somma che verserà all’Aica in relazione alla popolazione.

I 10 milioni sono stati impegnati dal Fondo per le Autonomie, cioè quel fondo che gira ai Comuni i trasferimenti regionali. I Comuni dovranno restituire quanto ricevuto in cinque anni. Comincia con un debito la fase iniziale dell’Aica. Non è dtato sapere, perchè nessuno lo sa e neanche i sindaci, quanto peserà la quota del prestito sui bilanci dei Comuni.

Il prestito è “pro quota ai Comuni partecipati all’Azienda speciale consortile A.I.C.A. Le somme saranno erogate ai singoli Comuni facenti parte dell’Aica in rapporto alla popolazione residente e saranno rendicontate e recuperate in cinque anni sulla base di un dettagliato piano finanziario di rimborso annuale approvato dal Consiglio comunale”.

Inoltre, “in caso di omesso versamento delle rate,le stesse saranno recuperate nei wconfronti dei singoli comuni debitori con le modalità di cui al comma 24, dell’art. 7, della Legge regionale 17 marzo 2016 n. 3”.

L’Aica è stata costituita da 33 Comuni su 43. Una partenza monca che va contro il principio dell’unicità d’Ambito.

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