Avrà avuto, un intenso profumo di limone seccagno e di more selvatiche il corso principale di Taormina, durante la tre giorni che ha visto le aziende appartenenti alla Salamone Sinergy Groop, di cui è presidente il giovane manager Placido Salamone, in collaborazione con alcuni comuni dei Nebrodi, impegnate in una importante operazione di Marketing territoriale dei prodotti enogastronomici della Valle dell’Halesa, in una delle capitali del turismo in Sicilia, appunto Taormina.
Il limone in seccagno di Pettineo, recentemente riconosciuto a marchio deco, le nocciole di Motta d’Affermo, la pasta reale mistrettese, l’olio e la norcineria di Tusa, infatti, hanno fatto bella mostra di sé, nei locali più alla moda della Perla dello Jonio, affascinando e deliziando il palato dei clienti, tra stranieri ed italiani, che con grande entusiasmo hanno aderito alle varie degustazioni. In particolare, il consulente gastronomico, Domenico Pellegrino, fino a qualche tempo fa, noto chef del ristorante La Buca, è stato così ispirato dall’eccellenza dei prodotti, da creare degli appositi piatti, con accostamenti insoliti, semplici nella forma ma deliziosi nella sostanza. Le indicazioni di Pellegrino, sono state soprattutto quella di servire il carrè di agnello con patè di cardi selvatici e di abbinare un piatto di formaggi stagionati alla deliziosa gelatina di more, prodotti dalla Casaleni Natural bio.
Altri abbinamenti insoliti li ha proposti Trina Laurent, personaggio eclettico, molto conosciuta a Taormina e manager del turismo irlandese, che a Castelmola, ha aperto una seguitissima scusa di cucina, attirando ogni anno turisti provenienti da tutta l’Europa. Trina Laurent si è detta “innamorata” della marmellata di Fico d’India e della crema di limone in seccagno, che utilizza in innumerevoli piatti, soprattutto per farcire torte o crostate.Il 2 Agosto, la Laurent presenterà il suo primo libro di cucina “Les Saveurs Trina Cria” , al Lounge Bar sulla scalinata accanto al Duomo di Taormina.
Il soggiorno taorminese per gli ambasciatori del gusto della Valle dell’Halesa, è stato denso e proficuo, tanto da attirare l’attenzione anche di testate estere, soprattutto irlandesi, inglesi e statunitensi.
Domenico Pellegrino, si è soffermato a lungo con i giornalisti, facendo una dissertazione sulle differenze tra la gastronomia della provincia di Messina e quella catanese, con spunti davvero interessanti. E’ stata una piacevolissima scoperta apprendere che il tonno rosso, servito con la cipollata siciliana, è uno dei piatti di punta più richiesti della cucina del messinese, così come l’uso della salsa al limone, ottima anche per profumare i tagliolini con salmone fresco. Per non parlare dell’immancabile caponata, di sole melanzane nel messinese, che con l’aggiunta del peperone, diventa catanese.
Un tripudio di colori e sapori, che,però, non si è fermato alla gastronomia. Il genio dell’imprenditore Placido Salamone, infatti, è andato oltre. Innamorato da sempre dei monti Nebrodi in generale e dell’Halesa in particolare, luoghi dove vive e lavora, ha chiuso validi contratti con alcuni tour operator locali, ma anche irlandesi, per favorire il turismo incoming, proponendo pacchetti turistici molto appetibili, con lo scopo di valorizzare le bellezze del territorio. Ricordiamo : gli scavi archeologici, il Parco delle opere voluto dal mecenate Antonio Presti, la Valle delle Cascate ed una biodiversità di grande rilievo, le delizie culinarie, anche alla mandorla, al suino nero e non ultima l’eccellenza delle provole e dei formaggi, prodotti in caseifici della zona, con materie prime di eccellente qualità che rispondono ai più alti standard qualitativi e di sicurezza, imposti dalla normativa comunitaria.