Meglio tardi che mai, direbbe qualcuno. All’on. Carmelo Pullara, seppur con almeno un anno e mezzo di ritardo, gli si riconosce il merito di essersi accorto che l’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento è ridotto veramente male.
Quasi due nani addietro questo giornale sbraitava in lungo ed in largo che l’ospedale agrigentino faceva acqua da tutte le parti. E dire che in commissione regionale Sanità avevamo ed abbiamo ancora tre illustri componenti, tra cui il presidente che è l’on. Margherita La Rocca Ruvolo, più impegnata ad effettuare passaggi politici con voli pindarici che a badare ai problemi sanitari che attanagliano l’ospedale agrigentino.
E poi ancora, l’on. Riccardo Gallo e lo stesso on. Carmelo Pullara che oggi grida allo scandalo.
Quando noi evidenziavamo i gravi disagi dell’ospedale di Agrigento Pullara si sentiva quasi attaccato e, successivamente, dopo i nostri articoli, si girava dall’altra parte.
Pensare e ricordare Loredana Guida viene giù da bestemmiare. Lo avranno dimenticato o rimosso. Eppure la splendida collega è morta di malaria proprio all’ospedale di Agrigento.
Facemmo un casino, si indispettirono tutti, da Razza ai deputati, dai componenti della commissione regionale Sanità al presidente Musumeci. C’era un altro direttore generale all’Asp che promise mari e monti (Razza compreso) affinchè ad Agrigento non si morisse più di malaria. Il reparto di malattie infettive doveva essere pronto nel giro di pochi mesi.
Sono passati due anni…
Nella qualità di componente delle commissione sanità cosa ha fatto per migliorare questa situazione?
Un lager, una vergogna
Stampa libera! Soprattutto nell’interesse dei cittadini.
Si Direttore, sono passati due anni, da quando le ho proposto un confronto pubblico ma……..
La libertà ha un prezzo, io sono pronto a pagarlo ogni giorno.
Con simpatia
Carmelo Pullara
Eppure, caro onorevole, le dirò che sono un po’ amareggiato. Le dico subito il perchè. Visto e considerato che lei è certamente fra i primi lettori del giornale che mi onoro di dirigere (solitamente i nemici sono i principali lettori) mi rattrista il fatto che negli ultimi mesi, trasgredendo una regola che aveva imposto lei, ho pubblicato sempre le sue note in quanto le ho trovate assolutamente interessanti, precise e puntuali. Si, ho trasgredito una sua volontà in quanto pubblicamente aveva asserito che, essendo questo giornale (o il direttore) assai antipatico alla sua persona, non avrebbe mandato più nella nostra redazione le sue note. E siccome le confermo che ho sempre trovato la nostre mail invase dai suoi comunicati stampa ho ritenuto opportuno, come le dicevo prima, pubblicare le sue iniziative. Detto ciò lei continua a parlarmi di un confronto. Forse l’avrà dimenticato ma già a questa sua pericolosissima proposta le avevo risposto, ma evidentemente l’avrà dimenticato. Ho registrato nel corso degli anni più di mille puntate di Opinioni (se non lo sa si faccia spiegare da 5 milioni di siciliani cosa è) incontrando gente di ogni tipo, di ogni livello sociale. Sono stato a casa di banditi, pentiti, politici (Andreotti è uno di questi), mafiosi, gente perbene, preti, magistrati, medici, attrici, attori, carcerati, esorcisti, vescovi, arcivescovi, cardinali. Insomma, di tutto di più. Figurarsi cosa sarebbe per me avere il piacere di intervistarla. Sarei felice, domani mattina, intervistarla di già! Ma sa, caro onorevole, la prima domanda che le farei è la seguente: che fine ha fatto il reparto di malattie infettive all’ospedale di Agrigento? E lei pensa che io avrei incassato una risposta in politichese come siete soliti fare da parte sua? No, onorevole, si sbaglia di grosso. Lei è uno dei componenti della commissione regionale Sanità ed è vergognoso che un presidente, un vice presidente ed un componente (siete i tre moschettieri) tutti agrigentini soprattutto dopo la morte di Loredana Guida ancora oggi, dopo due anni, non siete stati capaci di mettere la parola fine a questa squallida vicenda. O pensa che potrebbe impapocchiare me i telespettatori con risposte misere e fasulle (ribadisco, come siete soliti fare). Un’altra domanda che le farei è la seguente: cosa è per lei la mafia e cosa è l’antimafia. E qui sempre lo stesso discorso: pensa che la sua risposta sarebbe esaustiva dinnanzi al sottoscritto; cioè, lei mi risponde ed io le abbasso la testa? No onorevole, mi creda, non è così. Un’altra domanda: ma perchè sta facendo le battaglie per la sanità agrigentina solo da un periodo a questa parte; o meglio da quando si è insediato il nuovo commissario, mentre prima era molto blando? Anche in questo caso: e lei pensa che io nell’ascoltare la sua risposta mi fermerei con una semplice abbassata di testa o magari insinuerei che non avendo magari ricevuto qualche contentino ha iniziato una guerra (che poi, paradossalmente trovo legittima, contro il commissario? Onorè, adà. Io non so chi fino ad oggi l’abbia intervistato, ma se pensa che la sedia del mio ospite sia una comoda poltrona si sbaglia di grosso. Non fosse altro perchè ho sempre combattuto i politici che sparano cazzate prendendo in giro tutto e tutti. Ed è capitato più di una volta che quando qualche suo omologo raccontava cazzate, mi sono alzato e ho interrotto la trasmissione cacciando via l’intervistato. Farlo con lei mi sarebbe dispiaciuto tanto. Può bastare? La prego, onorè, sia più razionale e meno impulsivo. Non ha gradito nemmeno il fatto che negli ultimi due anni il sottoscritto avrebbe potuto divertirsi (come se fosse in una giostra) solo a parlare sulle stranezze delle vicende che lo hanno colpito. Eppure, non si è accorto che non c’è stata nessuna sorta di sciacallaggio nei suoi confronti. Non s’è accorto di nulla, onorè e questo mi dispiace tanto. Ha scritto nel suo modesto pensiero: “La Libertà ha un prezzo, io sono pronto a pagarlo ogni giorno”. Mi creda onorè, non capisco cosa vuole dire, ma capisco perfettamente per esperienza conclamata che quando qualcuno ha qualche carboncello che brucia dice sempre così; la stampa, i giornalisti, la libertà e bla bla bla. Un copione già visto. E nonostante tutto le confermo che un paio di mila euro al mese non mi dispiacerebbero. Del resto, lei che è lautamente pagato da tutti noi per fare poco o nulla (se non battaglie personali), darebbe un senso alla sua attività politica. O in un modo o in un altro troveremo il metodo per giustificare le somme dovute al sottoscritto. Raccordiamoci pubblicamente ed ogni mese (ogni giorno mi sembra esagerato…) riprenderemo il momento saliente: lei che mi paga! N.B. La prego, continui ad inviare le sue note nel mio giornale perchè, seppur condite da livore personale contro tutto e contro tutti, fin quando si parlerà di Sanità mi troverà sempre d’accordo. Il fine giustifica i mezzi. Ed il fine, in questo caso, è molto nobile. L’aspetto! Con simpatia, Lelio Castaldo.
Direttore, nessun livore verso nessuno, comunque mai paragonabile al suo, ma la mia che lei scambia per livore perché letto con la sua lente e’ solo voglia che le cose funzioni e migliorino. Ma a riprova di quanto libera sia la stampa le do una chicca che lei certamente conosce ma omette e chissà perché, lo sa chi è la massima autorità sanitaria in una città?! Il Sindaco!
Con simpatia immutata, perché e’ quella che mi fa e non solo a me.
Carmelo Pullara
Perdete tempo pure a commentarlo
Per la verità è da anni che la situazione al pronto soccorso di Agrigento è incredibile! Se n’è accorto adesso?
io non voglio inserirmi in questo tavolo dove l’onorevole… e il direttore giocano a PING PONG… ma una cosa va detta…. ad Agrigento c’è una volontà forte… imposta da qualche burattinario affinchè non si faccia nulla di buono…. parlare di un sistema sanitario dove tutto funzioni con normalità è una cosa ipossibile… sperare che l’eccellenza o lo zelo di qualche reparto diventi l’esempio o il modello da seguire in tutto il settore è una chimera senza speranza…. LA COLPA COMUNQUE e’ dei nostri governanti siciliani che decidono ancora chi nominare come direttori ,… primari… chi trasferire… chi demolire…
on. Pullara proprio leinon dovrebbe parlare…. metta ildito nel sistema malato di questa Regione… avere rinominato assessore Regionale alla Sanità il signor RAZZA è stata l’ultima caduta di stile di musumeci e di tutta la maggioranza parlamentare….
E certo che lo so! E lei, onorè, pensa che il nostro sindaco sia esente da responsabilità? Però, una cosa: siccome abbiamo il sindaco che rappresenta la massima autorità sanitaria della città, mi spieghi allora a cosa serve la commissione regionale Sanità. Chiudiamola, evitiamo sprechi inutili! Anzi le dico di più: se le cose non vanno per il verso giusto la commissione ha il dovere morale di tirare le orecchie proprio al primo cittadino. C’è Razza, Margherita La Rocca Ruvolo, il commissario Zappia, la commissione Sanità, il sindaco. Tutti insieme per non fare una mazza!
N.B. Dice che il mio presunto livore sia maggiore del suo? Nutro qualche ragionevole dubbio…
Buona serata onorè…