Un porto hub, ferrovie e strade, i fondi del Pnrr, l’emergenza rifiuti e i termo-valorizzatori, il secondo mandato: l’intervento del presidente della Regione, Musumeci.
La Regione siciliana, le ambizioni infrastrutturali, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, le incombenze, come l’emergenza rifiuti, e le prospettive politiche: il presidente della Regione, Nello Musumeci, pianta sul tavolo la punta del compasso e traccia un cerchio di auspici e di riflessioni. In primis Musumeci ribadisce un suo storico obiettivo, ovvero un porto hub in Sicilia, capace di essere crocevia tra il Mediterraneo e il continente Europa.
Dunque, la Sicilia come piattaforma logistica, e spiega: “Per fare questo serve un porto hub al quale Roma non ha mai pensato: le navi mercantili arrivano da Suez e invece di fermarsi sulle nostre coste vanno verso lo stretto di Gibilterra, per poi proseguire verso il mar Baltico o verso l’Adriatico ed il Tirreno. Continuo a ripetere al ministro Giovannini che la Sicilia ha bisogno di un porto hub, di ferrovie veloci e di completare l’anello autostradale. Guardate le nostre strade provinciali, sono uno scandalo e sapete che non sono di competenza della Regione ma dello Stato o delle Province, che sono state decapitate. Attorno a questi temi abbiamo richiamato l’attenzione del Governo nazionale, per cui speriamo che la ripartenza porti verso la dotazione di infrastrutture che consentano alla Sicilia di superare la marginalità nella quale si trova da 70 anni”.
Poi il governatore, in riferimento alla ormai ventennale emergenza rifiuti e all’avviso per i termo-valorizzatori appena pubblicato, ribadisce: “Noi abbiamo pensato a due termo-utilizzatori perché la Sicilia deve liberarsi dalla schiavitù, e in parte dalla mafia, delle discariche. Abbiamo già discusso con il governo nazionale per ottenere 40 milioni di euro da usare per aiutare i Comuni nei costi di trasferimento dei rifiuti fuori dall’isola, come fanno tanti Comuni, anche Roma. Se la soluzione degli ex Ato rifiuti delle province è ancora la discarica, noi non siamo disponibili. Anche se nell’immediato stiamo valutando la possibilità di aiutare i Comuni a trovare un posto in cui conferire. L’obiettivo della regione è quello di differenziare i rifiuti: noi siamo arrivati al 42% ed eravamo al 19. Tutto quello che non è differenziabile bisogna portarlo all’inceneritore e trasformarlo in energia. Dobbiamo esaurire il ciclo dei rifiuti all’interno di uno stesso territorio: da una parte la differenziata alta e dall’altra l’inceneritore per tutto quello che non può essere differenziato”. Poi, a seguito delle paventate, da parte della Direzione distrettuale antimafia, infiltrazioni criminali nei fondi del Pnrr, Musumeci ribatte: “Non possiamo fermare il Pnrr perché abbiamo paura della mafia. La mafia va dove c’è denaro e intercetta i grandi flussi di denaro. Ma lo Stato è più forte della mafia. La Dia mette in allarme e fa bene, ma al tempo stesso noi dobbiamo attrezzarci perché per una mafia che fa paura ci vuole uno Stato che faccia più paura della mafia”. Poi, infine, il presidente interviene nel merito della prospettiva del secondo mandato, e ha sottolineato: “Non è importante se io mi ricandido o no. E’ importante lavorare fino all’ultimo giorno con lo stesso entusiasmo del primo. Io mi occupo di affrontare le emergenze, i problemi sono questi, non sono legati alla mia candidatura. Il lavoro che mi interessa è l’apertura dei cantieri. La presidenza della Regione è importante se uno lavora”.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)